L’aula cassa l’orario flessibile degli asili nido
Il consiglio comunale torna a riunirsi, ed è subito corrida. Non nel senso di un’esacerbato contrasto politico, ma di una scelta, quella della nuova giunta Dipiazza che, prima ancora di indicare una direttiva qualsiasi, va a smentire tutto quanto impostato dalla giunta Cosolini. A iniziare, si capisce, dalle scelte educative.
E dunque: sognatevi gli orari flessibili negli asili nido. È stato un bel sogno ed è durato altrettanto. Non ci saranno, neanche sperimentalmente, nelle strutture che si erano dette pronte ad accogliere un servizio del genere, estremamente gradito dalle coppie che lavorano.
In via Tigor, alla Mongolfiera e a Lunallegra voleranno meno alti e rideranno di meno. Nella restaurazione voluta dal nuovo governo cittadino non c ’è spazio per i soldi della sperimentazione. «I dipendenti stessi - racconta l’ex assessore Antonella Grim - ce la chiedevano da almeno cinque anni e adesso finirà tutto nel nulla. Con buona pace delle famiglie che di quel servizio avevano bisogno».
«Con quei soldi -assicura il neoassessore Giorgi - potremo magari liberare qualche posto in più per le famiglie che erano in lista d’attesa», anche se sfugge il meccanismo tecnico in base al quale questo può succedere.
Nell’arco della serata sono state anche votate quattro delibere tecniche, sui cosiddetti debiti fuori bilancio, frutto sostanzialmente di cause di lavoro intentate da dipendenti o ex dipendenti e, come tali, approvate praticamente all’unanimità.
Frizioni anche sull’argomento cultura. Tra i tanti, quello che probabilmente marca la differenza più evidente tra l’ieri e l’oggi.
Dice l’ex sindaco Cosolini: «Non potevamo accettare degli emendamenti peggiorativi che in pratica hanno comportato la distribuzione di 700mila euro in meno ai teatri, e segnatamente allo Stabile sloveno e al Teatro Bobbio. La loro tesi, poi, è fantastica: siccome anche voi, è stato detto, vi riservavate stanziamenti a venire, noi facciamo lo stesso! Ci sapremo dire tra qualche mese... ». «In realtà - chiosa ancora Giorgi - abbiamo dato 100mila euro in più». Si vedrà. Al di là di una mozione urgente presentata dai 5 Stelle sulle polemiche attorno alla Ferriera (ne riferiamo in altra pagina), passata per l’ennesima volta col voto della maggioranza e dei grillini (prove tecniche di alleanza? ) va ricordata infine una sorta di mozione dell’anima.
Riguardava le cosiddette memorabilia, i cimeli che la società del Ponziana, ormai quasi estranea alla panoramica sportiva triestina dopo il fallimento, ha disperso di qua e di là. Un patrimonio di ricordi e di affetto che non si può onestamente lasciar perdere. Anche per questo, probabilmente, la mozione è passata a stragrande maggioranza. Il Ponziana magari non esiste più, ma i ricordi non si possono cancellare. (f.b.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo