L'Audi gialla è sparita nel nulla da 48 ore VIDEO

Molte segnalazioni nel Triveneto, tutte risultate falsi allarmi. Posti di blocco e pattuglie ovunque
L'Audi gialla sfreccia sul Passante di Mestre
L'Audi gialla sfreccia sul Passante di Mestre

VENEZIA Il fenomeno Audi gialla è ormai incontrollabile. Ma la supercar che da quasi una settimana sfida sul filo dei 250 km/h le forze dell'ordine (e la fortuna) è sparita da più di 48 ore. L'ultima entrata in scena verificata l'ha fatta venerdì notte, sul Passante di Mestre, verso la A4, direzione Milano, con la clamorosa inversione di marcia e fuga in contromano che le ha permesso di scappare alla polizia, dopo essersi ritrovata davanti una coda per incidente. Di quella notte è anche il tamponamento tra una Opel Astra e un furgone Mercedes, costato la vita alla conducente dell'utilitaria. Ma l'Audi gialla, ribadiscono gli investigatori, non avrebbe alcuna responsabilità diretta con quello schianto.

L'Audi gialla contromano sul Passante

Da allora non c'è più stato un avvistamento che abbia avuto conferme dirette, verificate, del bolide giallo targato Canton Ticino. Le ultime due segnalazioni dell'Audi Rs4, fatte da automobilisti che hanno creduto di averla incrociata, sono ritenute inattendibili dai carabinieri. Arrivavano dal trevigiano, zona Signoressa, sabato pomeriggio, e domenica, dal raccordo A27-A28, tra Conegliano e Sacile. Ma erano solo "illusioni ottiche", suggestione, eccesso di voglia di aiutare le forze dell'ordine o di protagonismo.

Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza continuano nei posti di blocco e nei controlli mirati, in tutti i tratti autostradali del Nordest, e nelle aree di servizio, anche con uomini in borghese. Sulle piazzole sono sempre pronti ad alzarsi in volo gli elicotteri, com'era successo sabato, in caso di veri avvistamenti. Era poi da mettere in conto che i malviventi a bordo del bolide giallo scegliessero di restare al riparo per un po', sapendo d'essere braccati almeno in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

I banditi dell'Audi gialla fanno rifornimento
I banditi dell'Audi gialla fanno rifornimento

Sulla loro reale caratura criminale gli investigatori vanno cauti: «si tratta probabilmente di sprovveduti», dice in maniera un po' sorprendente uno di loro, sottolineando che i reati di cui si sono macchiati finora non sono da banda del terrore: eccesso di velocità e guida pericolosa, per le manovre in autostrada, resistenza a pubblico ufficiale (due posti di blocco forzati) ricettazione (l'auto è rubata), e furto. Di loro non c'è ancora un'identificazione certa. Potrebbero essere albanesi, o comunque dell'Europa dell'Est, ma non si sa chi siano. Per questo le forze dell'ordine giudicano un azzardo far salire il clima da "caccia al mostro" pubblicando, anche suoi social, il "selfie" di tre giovani ripresi davanti ad una stazione ferroviaria indicati come i tre banditi: non c'è alcun motivo per dire che si tratta dei malviventi in fuga. Notizia smentita e figuraccia da prima pagina per un giornale veneto.

L'unico contatto vero - comprovato - con i banditi dell'Audi gialla l'hanno avuto giovedì scorso, verso sera, gli uomini della squadra mobile di Trieste, che con un'auto civetta avevano intercettato e messo all'angolo il bolide da 400 cavalli. È successo a Prosecco. Un dirigente della mobile è sceso dall'auto, ha estratto la pistola, intimando l'alt ai passeggeri dell'Audi: dall'auto nessuna risposta. L'autista, con indubbia abilità, è riuscito a infilarsi a marcia indietro sull'unico pertugio che la strada offriva. Gli agenti hanno sparato tre colpi in direzione delle ruote, la macchina è fuggita ugualmente. I banditi dell'Audi gialla non hanno mai estratto un'arma. Poliziotti e carabinieri in questi frangenti devono avere sangue freddo non comune. L'idea di sparare verso gli occupanti, anziché verso l'auto - fanno notare - non sarebbe sostenibile in alcun procedimento giudiziario.

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