L’attesa per la decisione del Tar sulla sospensiva chiesta da Arvedi

In serata ancora nessuna notizia. Sono perlomeno in tre ad aspettare una risposta importante sulla Ferriera: in attesa sono - con aspettative differenti - Siderurgica Triestina, il Municipio...

In serata ancora nessuna notizia. Sono perlomeno in tre ad aspettare una risposta importante sulla Ferriera: in attesa sono - con aspettative differenti - Siderurgica Triestina, il Municipio triestino, la Regione Fvg. Il Tar del Friuli Venezia Giulia aveva dato infatti appuntamento a ieri per decidere sulla sospensiva dell’ordinanza che il sindaco Roberto Dipiazza aveva emanato sui limiti produttivi di ghisa in Ferriera.

L’azienda del cavalier Giovanni Arvedi aveva impugnato l’ordinanza, che imponeva un barrage di 34 mila tonnellate mensili «ai fini della tutela della salute pubblica». Lo scorso 16 dicembre si era svolta la prima udienza davanti ai giudici amministrativi, i quali avevano rinviato la pronuncia sulla sospensiva a ieri 11 gennaio. In particolare, il Tar aveva eccepito che - in assenza dell’atto conclusivo della Regione riguardo la verifica delle prescrizioni previste dall’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per lo stabilimento servolano - non aveva elementi sufficienti per assumere una decisione sulla richiesta aziendale di sospendere l’efficacia del provvedimento sindacale.

Come ormai consolidata tradizione in tutto quanto ruota attorno a Servola, la questione si è ulteriormente attorcigliata. Perchè la Regione ha ottemperato all’intimazione del Tar Fvg, trasmettendo il 22 dicembre l’atto conclusivo richiesto. Ma il Comune ha impugnato, a sua volta, il provvedimento firmato da Luciano Agapito, direttore del Servizio tutela da inquinamenti atmosferico, acustico ed elettromagnetico, che aveva accertato il completamento da parte di Siderurgica Triestina degli interventi di adeguamento previsti dall’Aia datata gennaio 2016.

Secondo il Comune, il “decreto Agapito” si sarebbe sostanziato in una «mera riproduzione» dei rapporti ispettivi svolti dall’Arpa Fvg. La giunta comunale del 30 dicembre, che aveva deciso il controricorso, ha rilevato nella delibera che «detto decreto (Agapito, ndr) risulta illegittimo in quanto carente della presupposta attività istruttoria oltre che delle necessarie determinazioni che lo stesso doveva assumere, considerato l’indiscusso sforamento del limite di produzione mensile di ghisa così come autorizzata dall’Aia».

In buona sostanza, i giudici amministrativi si sono trovati davanti un quadro piuttosto complesso composto dall’ordinanza Dipiazza e dal ricorso della Siderurgica contro di essa, dal decreto della Regione Fvg e dal ricorso del Comune contro di esso. Rispetto al 16 dicembre il volume degli atti è raddoppiato, rendendo sempre più intricato il ginepraio Ferriera.

magr

Riproduzione riservata © Il Piccolo