Latterie Carsiche, stato di agitazione
VILLESSE Stato di agitazione, a partire da domani, alle Latterie Carsiche di Villesse. Lo hanno proclamato le organizzazioni sindacali di categoria, Fai Cisl e Flai Cgil, in seguito al mandato ricevuto dalla totalità dei lavoratori riuniti in assemblea. Lavoratori, va ricordato, che risiedono in gran parte nella provincia di Trieste.
«La decisione - si legge in un nota delle due sigle sindacali - è stata presa dopo la rottura del tavolo di trattativa con la controparte e in seguito alla mancanza di certezze per il futuro dell’azienda e dei lavoratori». Le stesse organizzazioni sindacali hanno preannunciato anche forme di protesta che saranno comunicate nei prossimi giorni.
La crisi che sembrava avviarsi verso una soluzione, con l’acquisto, ai primi di dicembre, delle quote di maggioranza da parte della cooperativa Minerva di Savogna d’Isonzo (subentrata alla famiglia Pelloni), si sta invece aggravando. Negli ultimi incontri con i rappresentanti della proprietà, i sindacalisti Marco Savi (Fai Cisl) e Enrico Coceani (Flai Cgil) hanno appreso che i problemi di liquidità emersi nello scorse settimane non hanno trovato una soluzione. E con riguardo in particolare agli stipendi arretrati, i lavoratori hanno ricevuto la tredicesima ma sono ancora in attesa della paga di dicembre.
Si ripresentano quindi i problemi emersi in autunno quando a gestire le Latterie Carsiche era la famiglia Pelloni (Gualtiero Pelloni creò l’azienda nel 1970 a Duino, per poi trasferirla nel 2006 a Villesse). Adesso è la cooperativa Minerva a cercare un nuovo socio (a meno che non riesca a reperire denaro fresco), cui cedere o affittare il ramo produttivo dell’azienda.
Ad aggravare il quadro della situazione, la comunicazione, negli ultimi incontri con l’azienda, dell’aumento degli esuberi. Su un totale di 58 dipendenti, quelli ritenuti in esubero ora sono 30. Un incremento a dir poco drammatico - si parla di oltre la metà del personale - rispetto ai 19 esuberi annunciati a suo tempo.
Ma i nuovi problemi, e le conseguenti difficoltà nei rapporti con l’azienda, non finiscono qui. In conseguenza del fatto che i vertici aziendali stanno puntando, come detto, ad affittare il ramo produttivo, la legge stabilisce che non è possibile ricorrere alla cassa integrazione straordinaria.
Altre settimane difficili si prospettando quindi per le Latterie Carsiche e per i 58 lavoratori. Al di là dello stato di agitazione e delle forme di protesta che verranno comunicate, i rappresentanti sindacali di Fai Cisl e Flai Cgil si stanno attivando con le rispettive segreterie regionali per coinvolgere la Regione. L’obiettivo più immediato, a quanto risulta, è quello di ottenere un incontro con gli assessori regionali Sergio Bolzonello (Attività produttive) e Cristiano Shaurli (Risorse agricole), alla cui attenzione il caso delle Latterie Carsiche era già stato portato lo scorso novembre, quando la famiglia Pelloni era impegnata nella ricerca di un’impresa cui cedere l’azienda.
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