Latterie Carsiche salve. Da martedì l’affitto a Cepparo

Intesa raggiunta con le ultime tre conciliazioni firmate venerdì pomeriggio
Il latte a marchio Latterie Carsiche
Il latte a marchio Latterie Carsiche

TRIESTE Latterie Carsiche salvate in extremis. Con le ultime tre conciliazioni firmate venerdì pomeriggio, tutti i 57 lavoratori dell’azienda hanno accettato di chiudere i precedenti rapporti di lavoro. Questa era infatti la condizione posta dalla Cepparo spa, azienda di Flaibano (Udine) specializzata nella commercializzazione dei prodotti caseari, per prendere in affitto l’impresa di Villesse che lo scorso autunno era passata dalla famiglia Pelloni alla cooperativa Minerva di Gradisca e che a inizio anno si è trovata nuovamente in crisi di liquidità.

 

Latterie Carsiche, stato di agitazione
Un furgone delle Latterie carische

 

Se tutti i dipendenti non avessero firmato le rispettive conciliazioni, domani l’attuale proprietà avrebbe portato i libri in tribunale. Così invece martedì i rappresentanti di Cepparo e Latterie Carsiche si troveranno davanti al notaio per sancire l’affitto dell’azienda, che assumerà il nuovo nome di Latte Carso srl.

Secondo le intese siglate con i segretari di Fai Cisl e Flai Cgil, Marco Savi e Enrico Coceani, dei 57 lavoratori delle Latterie Carsiche trenta (gli addetti alla produzione più qualche amministrativo) rimarranno in azienda mentre i restanti 27 (gli altri impiegati, gli addetti al magazzino e ai trasporti) andranno in cassa integrazione straordinaria, a zero ore, per dodici mesi.

La Cepparo si è inoltre impegnata, in caso si manifestasse la necessità di assunzioni nel periodo della Cigs (e negli ulteriori dodici mesi) a riassorbire qualcuno dei 27 che verranno messi in cassa integrazione.

L’intesa raggiunta parla dunque di affitto dell’intera azienda di Villesse, la cui durata non è determinata con esattezza. Quello che è certo è che, per arrivare all’assegnazione definitiva, entro dieci mesi le Latterie Carsiche dovranno indire una specifica gara. E non ci sono notizie di altre aziende interessate a parteciparvi, posto anche che la Cepparo è per ora l’unica a disporre dei fondi necessari all’acquisto e ad aver predisposto un piano industriale.

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