Latterie Carsiche Ore decisive per il destino dei 57 lavoratori

Sono ore decisive per il futuro delle Latterie Carsiche (sede legale a Duino Aurisina, sede operativa a Villesse) e per i 57 lavoratori occupati. A mezzogiorno di domani scade il termine entro il...
Sono ore decisive per il futuro delle Latterie Carsiche (sede legale a Duino Aurisina, sede operativa a Villesse) e per i 57 lavoratori occupati. A mezzogiorno di domani scade il termine entro il quale le aziende eventualmente interessate a rilevare Latterie Carsiche devono far pervenire le offerte. Si parte da una base di due milioni e 320mila euro, importo proposto per l’acquisto dalla Cepparo spa di Flaibano, che da febbraio ha affittato Latterie Carsiche mutando la denominazione in Latte Carso. Nell’avviso di vendita “per procedura competitiva” del Tribunale di Gorizia è specificato che «l’acquirente avrà l’obbligo di mantenere gli attuali effettivi livelli occupazionali e di mantenere in Fvg il complesso aziendale, salvo mutamento delle condizioni di business del mercato di riferimento».


Le offerte pervenute saranno rese pubbliche giovedì, alle ore 9.30, nella stanza del presidente del Tribunale di Gorizia Giovanni Sansone. «In caso di pluralità di offerte valide, si procederà seduta stante alla gara tra gli offerenti con aumenti minimi al rialzo non inferiori a 50mila euro». Il commissario giudiziale, avvocato Nicola Cannone, precisa di aver ricevuto alcune dichiarazioni di interesse ma «vedremo se all’interesse sarà seguita la formalizzazione della richiesta d’acquisto»


All’atto della sottoscrizione del contratto d’affitto delle Latterie Carsiche la Cepparo aveva chiesto e ottenuto «che tutti i 57 lavoratori dell’azienda avessero chiuso i precedenti rapporti di lavoro». Se tutti i dipendenti non avessero firmato le rispettive conciliazioni, la proprietà avrebbe portato i libri in Tribunale. L’azienda nell’autunno del 2016 era passata dalla famiglia Pelloni alla cooperativa Minerva di Gradisca e che a inizio anno si era però trovata nuovamente in crisi di liquidità. Secondo le intese siglate con i segretari di Fai Cisl e Flai Cgil, dei 57 lavoratori trenta (gli addetti alla produzione più qualche amministrativo) sono rimasti in azienda mentre i restanti 27 (gli altri impiegati, gli addetti al magazzino e ai trasporti) sono stati collocati in cassa integrazione straordinaria, a zero ore, per dodici mesi a partire da febbraio.
(r.c.)


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