Latte tossico, Zampa: «È solo un equivoco»
Secondo il presidente della Cospalat Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, in carcere da giovedì nell’ambito dell’inchiesta sul commercio di latte tossico, l’indagine è frutto di «un equivoco sulle analisi». Lo ha sostenuto a Udine nel corso dell’interrogatorio davanti al Gip Francesco Florit, secondo quanto riferito dal suo legale al termine dell’incontro.
Zampa ha indicato che le analisi in cui è stato riscontrato uno sfasamento sulle soglie di attenzione delle aflatossine M1 nel latte non sarebbero le analisi previste per legge, che invece sarebbero state superate positivamente, bensì le autoanalisi che Cospalat ha imposto ai propri produttori con una circolare. La difesa ha quindi chiesto la revoca o attenuazione della misura. Ora il Gip ha 48 ore di tempo per decidere sull’istanza, acquisito il parere del pubblico ministero.
L’interrogatorio di Zampa è durato quasi tre ore e mezzo. Assistito dall’avvocato Cesare Tapparo, Zampa ha risposto alle domande del Gip Florit su tutte le contestazioni mossegli dagli inquirenti. In particolare ha cercato di chiarire il nodo delle analisi su cui, a giudizio della difesa, «è stata fatta un po’ di confusione».
«Ci sono tre tipi di analisi - ha ricordato -. Quelle sulla massa del latte, obbligatorie per legge due volte al mese. Sono sempre state perfettamente in linea. Ci sono poi le analisi di scarico, fatte presso laboratori pubblicistici, quando il latte viene venduto ai caseifici. E anche queste sono sempre state in linea, ma gli inquirenti non sono andati a verificarle. Per questo - ha aggiunto - abbiamo chiesto che vengano recuperati o in incidente probatorio o con attività difensiva - ha indicato il legale -. E infine ci sono le autoanalisi, su cui si è creato l’equivoco. Non sono obbligatorie per legge, le ha imposte una circolare Cospalat ai suoi produttori dal 2002, con valori più rigorosi di quelli imposti dalla legge (30 parti per trilione rispetto alle 50 previste dalle norme). In tutti i casi critici - ha continuato il legale - venivano fatte delle controanalisi presso laboratori convenzionati, tutte positive, nel senso che i valori non sono stati superati».
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