Latte tossico, scatta l'allerta delle autorità sanitarie
Scatta l'allerta delle autorità sanitarie dopo il blitz di ieri dei Nas alle Latterie Friulane, che ha portato al sequestro di 19mila litri di latte tossico. L'Azienda sanitaria del Medio Friuli ha allertato le strutture di Veneto, Lombardia e Toscana, regioni in cui potrebbe essere stato distribuito il latte che contiene valori fuori norma di aflatossine. L'obiettivo è risalire attraverso il sistema di tracciabilità ai prodotti eventualmente immessi sul mercato. Il lavoro è reso possibile grazie alla documentazione sequestrata dai carabinieri del Nas di Udine al Consorzio Latterie Friulane. Al consorzio è stata anche sospesa l'attività, per cui l'azienda non può nè ricevere nè lavorare il latte.Nell'interrogatorio di garanzia di questa mattina, il responsabile dell'approvvigionamento del latte, da ieri agli arresti domiciliari, Rino Della Bianca, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Con Della Bianca altre 13 persone sono indagate per adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari.
Secondo quanto si apprende, Latterie Friulane è al lavoro per cercare di sbloccare al più presto la situazione per scongiurare il rischio di dover buttare ingenti quantitativi di latte, prodotti da oltre un centinaio di allevatori. In attesa di un probabile ricorso al riesame, i legali hanno chiesto al giudice di autorizzare Della Bianca a conferire con l'avvocato incaricato dal consorzio di curare la questione amministrativa per riprendere l'attività produttiva.
Intanto «grande preoccupazione» per la ricadute negative sul sistema allevatoriale del Friuli Venezia Giulia è stata espressa da Coldiretti dopo l'indagine sulle Latterie Friulane. «Se c'è stato chi ha sbagliato - afferma l'organizzazione - deve essere punito e deve pagare risarcendo tutti gli altri allevatori da un danno d'immagine molto grave». Coldiretti chiede anche a Granarolo, considerato il percorso delle cooperativa emiliana con Latterie Friulane, di «dare risposte agli allevatori corretti che non possono consegnare più il latte, essendo lo stabilimento di Campoformido bloccato».
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