Latte tossico, i veterinani rassicurano i consumatori

Dopo il caso Cospalat, il presidente dell’Ordine minimizza i rischi legati alle aflatossine «La contaminazione umana non è frequente»

«Il caso della presenza di aflatossine nel latte ha provocato legittimamente preoccupazioni, allarme e indignazione». Ma, precisano gli esperti, i rischi reali sono limitati. Così l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Udine, attraverso il presidente Renato Del Savio, interviene sul caso Cospalat e rassicura la popolazione sui pericoli delle aflatossine.

«L’effetto più temuto - precisa Del Savio - è legato all’assunzione di tali micotossine per periodi lunghi, inoltre, dal momento che il bovino le introduce con l’alimento contaminato, è sufficiente un periodo di tre giorni di non assunzione per negativizzare il latte».

«I controlli - prosegue l’Ordine - vengono eseguiti con regolarità dagli organismi preposti e casi di contaminazione umana non sono frequenti. Senza volere sottovalutare l’importanza e la gravità del caso - aggiunge -, mentre la giustizia sta facendo il suo corso, si invitano i consumatori a non cambiare drasticamente le proprie abitudini alimentari, pur esortandoli ad informarsi sempre di più in merito a ciò che mettono quotidianamente sulla loro tavola e, ricordando che per chiarimenti possono rivolgersi all’Ordine professionale«.

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