L’Ater mette in vendita 108 case Costo medio 40mila euro

Il direttore Ceria: «Un’operazione da 4,2 milioni che serve a fare cassa ma anche ad alleggerire i costi di gestione». Nelle vie Orlandini e Battera, piazza Foraggi e a Opicina gli alloggi sul mercato
Foto BRUNI TRieste 01.10.2011 ATER:case in ristrutturazione in via Orlandini
Foto BRUNI TRieste 01.10.2011 ATER:case in ristrutturazione in via Orlandini

di Maddalena Rebecca

Buone notizie per chi cerca casa, o magari vuole realizzare un investimento, e non dispone di enormi capitali. L’Ater si prepara a lanciare un’imponente operazione immobiliare che metterà sul mercato ben 108 appartamenti di varie metrature, posizionati in diverse zone della città: da via Orlandini a piazza Foraggi, da via Battera a Opicina. Un “pacchetto” di abitazioni che, una volta ceduto a privati o cooperative, porterà nuova liquidità all’ente, alle prese in questa fase con finanziamenti regionali drasticamente ridimensionati : il valore complessivo delle case pronte per essere dismesse si aggira sui 4,2 milioni di euro.

Dietro alla decisione di alienare una parte del patrimonio edilizio, c’è prima di tutto l’esigenza di far cassa, senza però svendere i “gioielli di famiglia”. Di qui la scelta approvata mercoledì scorso in cda di cedere solo una precisa tipologia residenziale, giudicata non particolarmente preziosa: appartamenti liberi e inseriti in condomini in cui Ater si trova “in minoranza”. Palazzi, cioè, in cui l’ente pubblico detiene quote di millesimi pari o inferiore al 40% del totale. «Situazioni di questo tipo sono antieconomiche per noi - spiega il presidente Rocco Lobianco -. Non avere la totalità della proprietà, significa “dipendere” dalle scelte degli altri padroni di casa e rischiare di dover sostenere spese impreviste, impossibili da pianificare in sede di bilancio». «Dismettere alloggi come questi inoltre - precisa il direttore dell’ente Giorgio Ceria - significa ridurre significativamente i costi di gestione. Parliamo infatti di appartamenti sfitti che richiederebbero importanti, e costosi, interventi di manutenzione per essere risistemati».

Meglio quindi collocarli sul mercato e offrirli al miglior acquirente. Sì, perchè ad accaparrarsi una delle 108 case (molti monolocali tra 35 e 50 metri quadrati, ma anche qualche soluzione sopra i 100 metri quadrati) potranno essere davvero tutti. Il bando d’acquisto, che verrà pubblicato a fine ottobre, darà la precedenza ad assegnatari, loro familiari e persone inserite in graduatoria e in attesa di alloggio. Ma estenderà la possibilità di farsi avanti anche a cooperative edilizie e privati cittadini. E proprio a loro, secondo le stime dell’Ater, andrà alla fine la maggior parte delle soluzioni in vendita.

Quanti soldi bisognerà sborsare per concludere l’affare, dipenderà naturalmente dalla tipologia prescelta. Il prezzo base verrà fissato da specifiche valutazioni eseguite da un perito: il costo medio si aggira comunque sui 40mila euro, quindi più o meno mille euro al metro quadrato. Mentre, in caso di più offerte presentate da privati per uno stesso alloggio, si procederà ad un’asta. Per conoscere nel dettaglio prezzi e indirizzi degli appartamenti però, come detto, bisognerà attendere la pubblicazione del bando. Al momento è possibile solo individuare le zone in cui la concentrazione di case in vendita è maggiore: piazza Foraggi, nei grandi condomini a ridosso della sede Ater, l’area tra via Orlandini e via Battera a Ponziana e via San Mauro ad Opicina. In questi tre comprensori rientra quasi l’85% del monte complessivo. La quota restante, invece, è formata da appartamenti singoli distribuiti praticamente in ogni rione cittadino. «Cedere questi 108 alloggi però - chiarisce il direttore Ceria - non significa intaccare il patrimonio dell’ente. I 108 appartamenti, infatti, rappresentano meno del 2% delle residenze totali. Quanto ai proventi dell’operazione, verranno tutti reinvestiti e utilizzati solo per attività di acquisto, manutenzione straordinaria e nuove costruzioni». «È la Regione stessa, del resto, a chiederci di seguire percorsi di questo tipo - conclude il presidente Rocco Lobianco -. Portando a termine il piano di vendita riusciremo a centrare tre distinti obiettivi: autofinanziarci, recuperare liquidità da impiegare per future manutenzione e uscire di situazioni di minoranza che, in prospettiva futura, ci avrebbero esposto a notevoli costi di gestione».

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