L’assessore Lodi e i tecnici disertano la commissione sul tram: scoppia la bagarre in Aula
La Trasparenza senza interlocutori né risposte. Il centrodestra: «La sede competente è la Quarta
e lì l’assessore ci sarà». L’ira del centrosinistra: «Dribblato l’organo di garanzia delle opposizioni»
TRIESTE L’amministrazione comunale non si è presentata ieri mattina davanti alla Commissione Trasparenza per la seduta sul tram di Opicina. Non c’era l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, non c’erano i suoi tecnici. La ragione? Secondo il centrodestra la Trasparenza non è la sede in cui discutere di questo genere di argomenti. Una posizione che, dopo sette anni di mancata ripartenza del tram, ha suscitato un dibattito infuocato nell’aula del Consiglio.
Il presidente della commissione Alberto Pasino (Lista Russo) apre i lavori spiegando: «Lodi riferisce di avermi mandato una mail la settimana scorsa, anticipando che non sarebbe venuta. Io ho una mail dell’assessore, relativa però al fatto che sarebbe stata assente alla seduta sul Rocco, dove in effetti non si è manifestata». La motivazione di Lodi riprende la lettura restrittiva delle competenze della Trasparenza, che la maggioranza porta avanti ormai da due mandati, appellandosi a un articolo del vetusto Regolamento.
Per Pasino però è un «atto gravissimo» che l’assessore non risponda «nella commissione deputata, unico strumento nelle mani delle opposizioni». Interviene a quel punto il commissario Roberto Cason (Misto), sostenendo che «il presidente di commissione dovrebbe evitare di fare campagne pre-elettorali»: «La commissione è stata convocata senza l’intesa del presidente del Consiglio – dice esponendo ancora una volta la posizione del centrodestra –. Invito Pasino a ottenerla e ad attenersi scrupolosamente alle competenze della commissione». Secondo Cason è la Commissione Lavori pubblici, la Quarta, «la sede in cui trattare la questione del tram».
A differenza della Trasparenza, però, la Quarta è presieduta dalla maggioranza. Per l’opposizione (foto qui sopra in alto) è un segno della volontà del centrodestra di “giocare in casa”, rimandando magari di una settimana o due il dibattito. Alessandra Richetti (M5s) controbatte: «Lo stesso Regolamento dice che la Trasparenza serve a dare risposta alle richieste dei cittadini, quindi è del tutto idonea». Tanto più, ricorda Richetti, che assessori e tecnici vi hanno preso parte in passato: «Su questo argomento registro un certo imbarazzo». Concetti ripresi anche da Francesco Russo (Pd): «A fare le domande sono i cittadini. E la prima è perché, dopo sette anni, il tram non sia ancora ripartito. Due anni e mezzo fa il sindaco ci ha invitato a festeggiare la ripartenza in occasione del suo compleanno: una presa in giro colossale». Russo ricorda che l’anno passato «un atto ufficiale dell’osservatorio anti-mafia parlava di possibili infiltrazioni nei lavori, un atto su cui avete rifiutato di convocare un Consiglio a porte chiuse».
Massimo Codarin di FdI ribatte: «È giusto che se ne parli nella Quarta commissione, vi assicuro che l’assessore Lodi sarà presente. Dire che ha paura del confronto è, ahimé, del tutto fuori luogo». Gli si affianca il forzista Lorenzo Giorgi, presidente della Quarta: «Confermo che il consigliere Luca Salvati (Pd) mi ha fatto pervenire una richiesta, così come consiglieri di maggioranza, quindi stiamo attendendo la disponibilità dell’assessore e dei tecnici». Risponde Paolo Altin della Lista Russo: «La norma ci dice che la commissione ha la più ampia attività di informazione, e che assessori e dirigenti provvedono a relazionare su eventuali ritardi. Che Trasparenza sarebbe se un rappresentante di maggioranza potesse impedire la riunione?». Concetti ribaditi anche dal collega di partito Giorgio Sclip: «Dobbiamo lasciare in sospeso le domande che avevamo pronte. Due su tutte: qual è la data di fine lavori e chi pagherà i danni di tutto questo».
A quel punto Codarin chiede venga convocato il segretario generale per un consulto giuridico, facendo saltare le staffe al giurista Pasino: «Ma mi volete prendere in giro? Il presidente del Consiglio deve soltanto verificare che non ci siano sovrapposizioni con altre commissioni. Se la legge decidesse che scegliete voi le trasparenze non si svolgerebbero mai. Tutte le altre commissioni hanno presidenza di maggioranza. È analfabetismo giuridico cercare di mandarmi giù dal gozzo l’idea, idiota dal punto di vista politico, che l’opposizione ha un solo strumento, regolato da norme del 2001 ormai implicitamente abrogate da norme superiori. Il codice degli enti locali impone che l’opposizione gestisca una commissione di controllo e garanzia»g.tom.
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