L’assemblea Burgo non molla l’integrativo
DUINO Tre giorni intensi per raddrizzare la rotta della Cartiera Burgo a Duino. Con tre fatti rilevanti in sequenza: ieri pomeriggio tra le ore 14 e 16 l’assemblea dei lavoratori, oggi la chiusura ufficiale della “linea 2”, domani il vertice tra azienda e sindacati nella consueta cornice di Confindustria Vicenza.
Dall’assemblea, partecipata da quasi duecento persone sulle 370 che compongono l’organico, è sortito - se è consentito un gioco di parole - un mandato a doppia mandata: sì alla solidarietà contrattuale e alla riconversione della “linea 2”, ma negoziato sui tagli all’integrativo, tagli che rischierebbero di riverberarsi per il 20-25% sulle paghe dei dipendenti Burgo.
Stamane alle ore 6 la storica “linea 2”, con decenni di onorata carriera, chiude i battenti. Quindi i 77 addetti diretti dell’impianto dismesso, cui si aggiungeranno in un secondo tempo altrettanti lavoratori non immediatamente connessi alla “linea 2”, andranno il più presto possibile gestiti ricorrendo a un ammortizzatore sociale, che sarà probabilmente una Cassa integrazione ordinaria. Proprio per evitare che si determini un varco temporale tra la cessazione della “linea 2” e l’attivazione della solidarietà, l’accordo con l’azienda andrebbe chiuso entro Natale, onde consentire il decollo della stessa solidarietà già dal 1° febbraio 2016.
Adesso la palla è lanciata verso il vertice con l’azienda programmato per domani mattina alle 9.30 a Vicenza. In occasione dell’assemblea di ieri le tre sigle rappresentate hanno trovato un sostanziale punto di convergenza, dopo le tensioni degli scorsi giorni, condiviso dai lavoratori: ovvero, il percorso verso solidarietà e riconversione produttiva è ormai stabilito, il prezzo da pagare in termini reddituali va invece discusso. Nel confronto assembleare sono intervenuti Massimo Albanesi (Cisl), Luca Mian (Uil), Maurizio Goat (Cgil). L’idea potrebbe essere quella di salvare alcune voci legate ai premi mensili e di graduare l’entrata a regime dei tagli all’integrativo.
Ma è difficile fare i conti senza l’oste: la dirigenza Burgo ha colto l’occasione di quanto accaduto negli ultimi tempi per ritoccare gli accordi di secondo livello in vigore negli altri stabilimenti del gruppo. Quanto sarà disposta a rivedere discutendo con i sindacati domani mattina? Mauro Benvenuto, esponente cislino, non esclude che, se l’azienda mostrasse qualche segnale di apertura, si potrebbe anche chiudere nelle prossime giornate. Secondo Mian, il periodo più duro sarà quello fino a maggio, poi, qualora a luglio iniziassero i lavori di riconversione, si comincerebbe a vedere un po’ di luce alla fine del tunnel. Goat è convinto che la riconversione è l’unico modo di salvare Duino, perchè la “linea 3”, quella superstite, produce 210 mila tonnellate a 1200-1300 metri al minuto, mentre l’impianto di Villorba viaggia a 1600 metri/minuto. Se non si rinnova la dotazione impiantistica, il destino di Duino è segnato.
(magr)
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