L’assalto del Friuli Venezia Giulia alla Rai
TRIESTE. Il numero è secretato, questione di privacy. Ma sono decine anche i giornalisti del Friuli Venezia Giulia che stamattina, dalle 10.30 a Bastia Umbra, si metteranno in fila per un posto in Rai via selezione. Per sperare di entrare nel lotto dei magnifici 100 assunti, anche se a tempo determinato (circa tre anni), si tratterà innanzitutto di superare il test odierno (già domani dovrebbe essere resa nota la graduatoria dei 400 ammessi alle prove successive).
Il percorso non è stato agevole. Perché, alla scadenza dell’aprile 2014, l’assalto è stato imponente (le domande in regola sono state 4.982) e i tempi si sono allungati per la necessità di procedere a due bandi: uno per la scelta della sede delle prove, un secondo per individuare la società chiamata a gestire il test a crocette, quello che ridurrà la truppa.
Non sono mancate le contestazioni per i 13 mesi di attesa. Tra le più dure quelle del presidente dell’ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, critico sull’assenza di comunicazione ai candidati («Un insopportabile silenzio»), sulla convocazione per Bastia Umbra a sole tre settimane dall’esame, sulla scelta della stessa cittadina in provincia di Perugia. «Nel definire il bando per la gara d'appalto – sostiene Iacopino –, l’azienda non si è minimamente preoccupata degli aspetti logistici, su come e quanto costa raggiungere quel posto e dove pernottare». La conseguenza, secondo il presidente dell’ordine, sarebbe stata quella di dover fare i conti con molte rinunce.
Una previsione che parrebbe azzeccata stando alle indiscrezioni su conferme di poco superiori a quota 3mila. In risposta alle polemiche, precisando che tutti i sopralluoghi rassicurano sulla logistica in Umbria, l’Usigrai replica ribadendo la novità di una selezione che immetterebbe nel mercato del lavoro 100 persone. «La vera notizia – afferma il segretario Vittorio Di Trapani – è che la Rai programma assunzioni mentre in un mercato editoriale asfittico restano all’ordine del giorno prepensionamenti, cassaintegrazioni e licenziamenti».
Quella di Bastia Umbra sarà la prima di tre prove. Si tratta di uno scritto a risposta multipla su tematiche di cultura generale e attualità, con nozioni di lingua inglese. Il test sarà valutato da una commissione presieduta dall’ex direttore del Corriere della sera Ferruccio de Bortoli e da altri sei tra giornalisti Rai, alcuni già in pensione. I 400 superstiti inizieranno in tempi brevi la seconda fase a Saxa Rubra, lì dove dovranno svolgere una prova scritta, mettere insieme un testo per un servizio radio o tv, mostrare la conoscenza delle lingue, postare un tweet. I 100 migliori conquisteranno un contratto triennale.
Precari? «Sì, ma attenzione – fa sapere ancora l’Usigrai –. Dopo i primi 300 giorni di lavoro si entra in fascia B e da lì all’assunzione a tempo indeterminato passano non più di quattro anni». Insomma, a quanto pare, tentar non nuoce. (m.b.)
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