L’Ass rassicura: «Il Sert non sarà trasferito altrove»

La direzione: «Svilupperemo e apporteremo miglioramenti alla sede di Gorizia Nessun taglio all’orizzonte». A lanciare l’Sos era stato Andrea Bellavite (Forum)
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 27.08.2015 Sede Sert Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27.08.2015 Sede Sert Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«La direzione dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina rileva dalla lettura della stampa locale l’ennesimo allarme lanciato in merito alla possibile chiusura del Sert a Gorizia che verrebbe trasferito a Monfalcone o Palmanova. L’Ass smentisce in modo categorico che ci sia allo studio un qualsiasi progetto o ipotesi in tal senso».

Nulla da temere. Nessun ridimensionamento. Nessun trasferimento. L’Azienda sanitaria rassicura quanti, nei giorni scorsi, avevano lanciato l’allarme relativo al Sert. «Tale servizio - sottolineano ancora i vertici aziendali - svolge una funzione di assoluta importanza e rilievo e, come tale, sarà oggetto sicuramente di un ripensamento complessivo ma nell’ottica di sviluppo e miglioramento e non certo di trasferimento».

Dunque, non solo il Sert non verrà tagliato, conoscendo lo stesso (triste) destino del Punto Nascita. Verrà, invece, ulteriormente potenziato, a sentire l’Ass.

A lanciare l’allarme era stato, nei giorni scorsi, Andrea Bellavite del Forum per Gorizia. «In un momento in cui si parla insistentemente di territorialità è fin troppo facile immaginare cosa accadrebbe se le prospettive di un trasferimento del Sert da Gorizia alle sedi di Monfalcone e Palmanova fossero confermate. Circa 160 persone sono seguite attualmente dal Servizio per le tossicodipendenze di Gorizia, senza contare il centro per gli alcoolisti, per il tabagismo e per le dipendenze da gioco», denunciò Bellavite. Che aggiunse: «Il personale è già di per sé assai scarso: la soppressione del servizio porterebbe a raddoppiare l’utenza di Monfalcone, con conseguenze nefaste per tutti. Si deve tenere anche presente che tutti coloro che in questo momento fanno capo al Sert di Gorizia difficilmente troveranno il modo di andare fino a Monfalcone, tenuto conto che molti degli utenti sono minorenni e non avranno la possibilità di spostarsi con i mezzi propri. Dopo la soppressione del prezioso sostegno offerto dagli ottimi operatori di strada, quello del trasferimento del Sert sarebbe l’ennesimo colpo dato alla sanità del goriziano, forse purtroppo con l’avvallo delle autorità locali per le quali - come sembra evidente in questi mesi - la soluzione dei problemi delle persone consiste nell’allontanare dal territorio chi è in una situazione di disagio. Ci si augura di aver raccolto soltanto delle voci e che chi deve decidere ci pensi mille volte prima di compiere questo ulteriore scempio ai danni della città».

Anche tra gli operatori che quotidianamente prestano il proprio servizio negli spazi di via Vittorio Veneto serpeggiava la preoccupazione per voci che, ancora non confermate, erano tuttavia circolate con insistenza nelle scorse settimane. Attualmente, torniamo a ricordarlo, il servizio per le tossicodipendenze di Gorizia segue circa 160 persone, alle quali si aggiungono i centri d’ascolto per gli alcolisti e i tabagisti e il sempre più frequentato nucleo che intende fornire un punto d’appoggio per chi è affetto da dipendenza da gioco, autentica piaga sociale che registra un crescente numero di casi anche nel capoluogo isontino e nei territori dell’Ambito che fanno riferimento alle strutture sanitarie e di prevenzione di Gorizia.

Ma ora arriva la rassicurazione dell’Azienda sanitaria.

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