«Lasciateci la nave incagliata ci porta un sacco di turisti»
SPALATO. Hanno protestato per mesi, rivolgendosi in forma scritta e orale a tutte le autorità possibili a livello comunale, regionale e statale. Motivo delle lamentele: la presenza sulla spiaggia di Slatina, nell’isoletta di Bua (Ciovo) della nave Vranjic, la carretta arrugginita staccatasi dagli ormeggi a Spalato a causa della bora ciclonica di inizio marzo. «Ci sono già state disdette di prenotazioni – avevano dichiarato prima di luglio gli abitanti del posto – nessuno vuole vedere questa orrenda nave nel luogo in cui ci si immerge per una nuotatina. Questo mostro deve essere disincagliato quanto prima, altrimenti daremo vita a manifestazioni di protesta».
Ma sono bastate un paio di settimane e la musica è totalmente cambiata. Ed ecco i residenti di Bua chiedere una proroga per la rimozione della Vranjic. Cos’è successo nel frattempo? Da “pauroso bestione”, l’unità è diventata un’attrazione turistica che invece di far scappare i vacanzieri li sta attirando in modo irresistibile. Si contano ormai a centinaia i villeggianti che vengono a vedere la nave incagliata, si fotografano ai suoi piedi per degli incredibili selfie e quindi riempiono i vicini ristoranti, bar, pizzerie, prendendo alloggio presso gli affittacamere proprio per “ammirare” la Vranjic.
Per venire incontro a questa novità. le autorità spalatine hanno deciso che i lavori di disincagliamento comincino appena a fine agosto, al termine insomma dell’alta stagione turistica. Prenderà il via prima di quella data, invec, l’opera di rimozione delle altre due carrette, arenatesi lo stesso giorno della Vranjic e sempre a causa della bora.
Tutte e tre gli scafi si trovavano in un porticciolo spalatino, in attesa di finire in disarmo. A differenza della Vranjic, la Krka e la Orebic (anch’esse hanno avuto gli ormeggi spezzati) hanno avuto un viaggio più breve, finendo in secca in un segmento di costa ai piedi del monte Mariano, l’altura che sovrasta Spalato. Il disincagliamento delle tre navi sarà effettuato dell’impresa specializzata olandese Marine Construct International, dopo di che finiranno in un “cimitero di navi” in Turchia dove saranno tagliate a sezioni e vendute. È stato comunicato che all’azienda olandese andranno 1 milione e 200 mila euro, mentre le unità saranno vendute per circa 6 milioni e mezzo di kune, circa 854 mila euro.
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