L’ascensore per San Giusto sbarra le porte ai turisti
Non è un ascensore per l’inferno, ma infernale è il cul de sac in cui sembra essere finito. L’ascensore è quello del Park San Giusto (che doveva essere aperto da qualche mese, ma che comunque sarà inaugurato a settimane), strumento utile ai proprietari e ai fruitori dei parcheggi, ma potenzialmente anche eccezionale veicolo per il decollo del turismo a Trieste proprio in un momento in cui è in decisa crescita. Creerebbe infatti un formidabile binomio attrattivo Teatro Romano - Castello e Cattedrale di San Giusto, eviterebbe salite faticose e arrancanti ai viaggiatori non più giovani, permetterebbe ai pullman di parcheggiare sotto nelle giornate più congestionate in cima al colle. Il fatto è che nella convenzione stipulata ancora nel 2010 tra il Comune e la società che in project financing ha costruito e gestirà il parcheggio, ne è previsto l’uso solo da parte di chi ha appena parcheggiato o va a recuperare l’auto.
Paolo Rovis, capogruppo di Trieste popolare in Consiglio comunale, annuncia che a metà mese, al momento della discussione sul bilancio, presenterà un documento in cui si prospetta la soluzione della questione. «Ho verificato la disponibilità della Park San Giusto spa - annuncia Rovis - non solo a rafforzare la sorveglianza e la manutenzione dei due ascensori in modo da permetterne l’uso a chiunque, ma anche a realizzare un tapis roulant che copra il centinaio di metri di distanza che vi sono tra l’ingresso pedonale al park e l’ascensore stesso. In cambio, per permetterle di coprire questi costi aggiuntivi, il Comune dovrebbe cedere alla Park San Giusto alcuni dei parcheggi di superficie a pagamento che vi sono in via Capitolina, il cui ricavato andrebbe dunque alla società, anziché al Comune che attualmente li gestisce attraverso Esatto».
La soluzione però non sembra andare completamente a genio all’attuale assessore Andrea Dapretto. «Credo bene - replica - che se le cediamo altri parcheggi, la Park San Giusto è disponibile a qualche spesa aggiuntiva per l’ascensore, più parcheggi le cediamo, più a disposta a fare. Ma in questo modo va a finire che paga tutto il Comune (cioé i cittadini), che rinunciando agli introiti degli automobilisti vede ridursi le risorse a disposizione. Il fatto è - replica Dapretto - che nel 2010 l’amministrazione Dipiazza nella stipula della convenzione fece un madornale errore non prevedendo l’utilizzo degli ascensori da parte dei turisti e ora è difficile porvi rimedio». Ma l’assessore competente allora era proprio Paolo Rovis che al contrario rivendica a sè il merito di aver sbloccato l’impasse del progetto del Park San Giusto con il ricorso al project financing. «Di certo - chiude Dapretto - entro qualche mese contiamo di arrivare alla soluzione con l’apertura degli ascensori a tutti, ma vanno valutati attentamente costi e benefici dell’ipotesi fatta, così come vanno studiate altre possibilità». Franco Sergas, il presidente della Park San Giusto che in questi giorni ha il cellulare spento, aveva ventilato la possibilità di istituire il pagamento di un biglietto, ma la questione sembra ancora totalmente aperta.
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