L’arrivo del commissario salvagente per Maricchio

La mozione di sfiducia per far cadere l’amministrazione di Grado non incassa i favori dei detrattori più accesi. I consiglieri di Liber@: «Solo se la Regione ci darà garanzie»
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-02.05.2013 Inaugurazione stagione estiva-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-02.05.2013 Inaugurazione stagione estiva-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO. Tutti contro il sindaco Edoardo Maricchio classificato «inadeguato» e «incapace» e contro la maggioranza «fallimentare». Ma difficilmente l’amministrazione sarà mandata a casa anzitempo. Fa più paura l’arrivo del commissario, che potrebbe mandare avantiu progetti già avviati come il Prpc dell’Adria e della “Grado 3”. Ecco che Liber@ è «pronta a firmare la mozione di sfiducia al sindaco» fa sapere il capogruppo Dario Raugna, pronto a ricandidarsi, ma a condizione che dalla Regione chiamata a indicare il nome arrivino delle garanzie.

Ma dagli esponenti del Pd, nella maggioranza in Regione, si sbilancia solo Luciano Cicogna dicendo che nessuno può dare garanzie sull’operato del commissario, tranne quelle morali. Una sola cosa accomuna gli anti-Maricchio: non vogliono un commissario come quello arrivato in passato. Un concetto espresso dal consigliere comunale Fiorenzo Facchinetti, mentre secondo Mauro Tognon sindaco e maggioranza devono andarsene subito a casa. Ecco che nell’incontro promosso da Liber@, introdotto dal segretario Fabio Fabris davanti a circa settanta persone, non sono mancate le critiche contro il consigliere regionale Alessio Gratton, eletto dai gradesi, che «poco ha fatto e fa per la città tanto che anche per le Uti ha lasciato che Grado venga inserito nella Uti di Monfalcone». Qualcuno ha però auspicato che Gratton debba essere il garante nella scelta dell’eventuale commissario.

Nel dibattito sono intervenuti anche l’ex presidente della Git Marino Degrassi, dirottando così la discussione anche sulle elezioni del nuovo consiglio di amministrazione e della società, assieme al consigliere comunale Enzo Tirelli e Dario Lauto del Movimento 5 Stelle. E proprio i grillini di “Grado in MoVimento” con una nota stampa parla del momento contingente che potrebbe portare alla crisi il Comune di Grado. «Se il sindaco non dispone più dei numeri necessari non deve certo attendere che gli venga recapitata una mozione di sfiducia per rassegnare immediatamente le dimissioni dal proprio incarico», sostiene il M5S. Rilevando come la giunta Maricchio si sia distinta, in questi quattro lunghi anni, «nella manifesta incapacità ad assumere decisioni giuste e corrette, nell’esclusivo interesse dei cittadini gradesi».

Una posizione più dura quella dei grillini. E così Liber@ si riserva di riflettere su quanto è emerso nella riunione, ma in ogni caso Raugna è pressoché certo che per la prossima approvazione del bilancio ci sarà la loro astensione con la conseguenza che, almeno per il momento, tutti rimarranno ai loro posti.

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