L’Arpa “vieta” i telefonini ai bambini
TRIESTE. All’Arpa lavorano tecnici ambientali e non medici. Non c’è un nuovo studio che confermi la nocività dei cellulari. Ma, questione di prevenzione, è meglio che i bambini, il telefonino, lo maneggino solo nella versione giocattolo. Tra gli avvertimenti del Rapporto sullo stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia, illustrato ieri a Udine dal direttore dell’Agenzia Lionello Barbina e dall’assessore all’Ambiente Luca Ciriani, c’è l’esplicito invito a limitare l’utilizzo della telefonia mobile da parte dei bambini.
I piani ambientali Una precauzione come altre suggerite dal Rapporto dell’Arpa. Un documento «strategico», sottolinea Ciriani insistendo sulle parole chiave «monitoraggio, prevenzione e lavoro in rete». «Si tratta di calare questi principi a livello legislativo, uniformando le nostre norme ai più evoluti criteri europei: lo abbiamo fatto con i Piani dell'aria e dell'acqua, quest’ultimo atteso da decenni in regione, e con quello sullo sghiaiamento dei fiumi e delle attività estrattive. Con il Piano di gestione dei rifiuti urbani e le norme in materia di energia e carburanti innoveremo anche altri due settori cruciali».
I nuovi rischi Tra le emergenze «consolidate», lo studio dell’Arpa, con la precisazione del direttore Barbina che si tratta «non di giudizi di merito ma di focalizzare l’attenzione su una serie di trend da tenere sotto osservazione», mette in luce pure rischi nuovi: rumore, campi elettromagnetici, sistema di gestione dei farmaci come rifiuti, diffusione della legionella negli impianti di climatizzazione, di radon nei luoghi pubblici e nelle abitazioni, di mercurio nelle acque.
Suggerimenti Una situazione, quella dell’ambiente Fvg, che è buona ma potrebbe essere migliorata con piccoli accorgimenti. Per esempio, cellulari a parte, evitando di mangiare esageratamente pesce in stato di gravidanza, riducendo il riscaldamento a legna e monitorando le concentrazioni di radon.
Diecimila misurazioni Sul radon, nel Rapporto, c’è un capitolo specifico sulle 10mila misurazioni Arpa in oltre 1500 edifici, sia pubblici che privati, con 60 accertamenti di superamento dei livelli di legge. In tutti i casi l’Agenzia ha effettuato sopralluoghi e fornito indicazioni utili per gli interventi di rimedio: il 60% delle abitazioni “infette” è già stato risanato.
Acqua Nella fotografia, che segnala anche l’incremento della temperatura media in Fvg di 0,7 gradi negli ultimi vent’anni, si evidenzia la buona salute dell’acqua: viene considerata criticità solo la presenza di nitrati rilasciati in agricoltura nelle acque sotterranee e nelle risorgive, mentre sulla storica contaminazione da mercurio in laguna non si registrano superamenti degli standard ambientali di riferimento europeo e concentrazioni significative se non nei grandi pesci predatori pelagici.
Terra e aria In un Fvg ad altissima biodiversità (70 habitat tutelati, 92 specie animali e 22 vegetali di interesse comunitario), anche la voce terra non preoccupa più di tanto. Tra i rischi quello della compattazione, dovuto alle macchine agricole, ma anche all'urbanizzazione. Il terzo macroambiente, quello dell’aria, è invece il più critico: nonostante il miglioramento tecnologico riguardante le emissioni industriali e l'autotrazione, la qualità dell'aria non migliora.
Rifiuti Anche sul tema rifiuti la regione mostra alti e bassi: è una tra le più "riciclone" se si considerano le province di Udine e Pordenone, ma paga le scarsissime percentuali (20% circa) di differenziata conferita dalla provincia di Trieste. Nel 2010 sono state prodotte circa 3 tonnellate di rifiuti per ogni abitante (la metà della media europea) e 482 kg/abitante di rifiuti urbani (la media italiana è di 541), per il 52% raccolti in modo differenziato, ma ben 78 comuni su 218 non raggiungono l’obiettivo fissato nel 2008 pari al 45%.
Energia Tra i temi emergenti, l'Arpa segnala infine l'importanza di monitorare i potenziali effetti negativi di un generalizzato e indiscriminato incremento dei sistemi alternativi di approvvigionamento dell'energia elettrica, in particolare per via idroelettrica e con biomassa.
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