L’Ariston resta chiuso A rischio l’ultima sala d’essai di Trieste
La prima estate senza l’Arena dell’Ariston dopo 56 anni sta finendo. E rischia di iniziare una nuova stagione cinematografica senza l’Ariston cinema d’essai. La prima dal 1978. Il buio in sala riguarda anche il cinema di viale Romolo Gessi chiuso dal 20 giugno scorso. Chiuso sopra e sotto. Trieste rischia di perdere l’unica sala d’essai sopravvissuta all’avvento dei multisala. Il motivo? «La temporanea sospensione dell'attività del cinema Ariston e dell'annessa Arena estiva è stata determinata da alcuni spandimenti provenienti dal condominio sovrastante la sala e dalla caduta di frammenti d'intonaco dalla facciata condominiale sullo spazio riservato al pubblico dell'arena, spandimenti tali da determinare disagio e rischio per gli spettatori» fa sapere il 15 agosto Mario de Luyk, proprietario ed ex gestore. Mancano i requisiti minimi di sicurezza come aveva denunciato a inizio luglio Isidoro Brizzi, l’attuale gestore. Le sue segnalazioni delle problematiche relative all’edificio erano cadute nel vuoto fino alla presa d’atto della non agibilità dell’Arena.
Ma di chi è la responsabilità? «I fattori che determinano la provvisoria chiusura dell'esercizio - sostiene de Luyk - sono da ascriversi al condominio di cui il cinema e l'arena Ariston sono parte integrante: in parte per la vetustà e inefficienza di tubazioni e scarichi condominiali, in parte per l'annoso ritardo nel correre ai ripari pur in presenza di numerose segnalazioni del proprietario e del gestore dell'Ariston all'amministrazione condominiale (recentemente dimessasi). La nuova amministrazione, da poco subentrata, sta provvedendo fattivamente ai necessari lavori per rendere possibile la riapertura del cinema nei tempi più brevi, mentre una recente assemblea condominiale ha deliberato l'effettuazione in agosto degli interventi atti a rimuovere le cause delle infiltrazioni di origine condominiale e dei conseguenti spandimenti nei locali del cinema». E, in effetti, i lavori sono in corso. Sull’esito finale della storia è complicato pronunciarsi. «Quale proprietario dell'immobile Ariston mi sto adoperando per una rapida riapertura al pubblico della sala che, dal 1978 a oggi, ha avuto un ruolo di rilievo a Trieste come cinema d'essai. Con l'auspicio che anche l'attuale gestore, a lavori ultimati, intenda proseguire la sua attività all'Ariston» spande ottimismo Mario de Luyk tirando in ballo Brizzi. «Non dico nulla per ora» prende atto l’attuale gestore che non sembra condividere l’ottimismo di de Luyk.
Il “The End” dell’Ariston cinema d’essai non è ancora scritto. Il cinema di viale Romolo Gessi non è ai titoli di coda. Ma il lieto fine, si sa, non appartiene al cinema d’essai. Brizzi, nell’impossibilità di usare l’Ariston dal 20 giugno, si sta dedicando anima e corpo al nuovo spazio indipendente aperto al teatro di via dei Fabbri, proprietà de La Contrada. La nuova sala si è gi emancipata dall’Ariston. All’inizio era l’Ariston dei Fabbri ora è solo il Cinema dei Fabbri. In comune ci sono solo il sito e la pagina Facebook. In via dei Fabbri, inoltre, sono già traslocati molti dei memorabilia cinematografici che stavano allì’Ariston e che fanno parte della bellissima collezione di Brizzi. Il preludio di una separazione? «Non ho nulla da dichiarare» ripete come un mantra l’attuale gestore. Per ora si sa che il cinema di viale Romolo Gessi non riaprirà a settembre.
Le prime conseguenze le ha subite il festival “I milleocchi” di diretto di Sergio Mattiassich Germani costretto a ritornate al Teatro Miela. Nel 2012, l’undicesima edizione del festival, si era svolto interamente all’Ariston. E così doveva essere anche quest’anno, la dodicesima edizione del festival, dal 13 al 17 settembre. Nell’incertezza della sala ha dovuto cambiare i programmi. E “sospese” restano per ora anche le rassegne dei film in lingua originale del British Film Club e dell’Associazione italo-americana che da anni si svolgono all’Ariston. Come pure il Docufilm, la rassegna dei documentari che ha trovato “asilo” al cinema di viale Romolo Gessi.
«L’Ariston riaprirà» assicura de Luyk. In realtà non ha mai chiuso. “L’ultimo spettacolo” non è ancora stato programmato. E magari sarà solo il film di Peter Bogdanovich.
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