Largo Isonzo, due maestre affette da scabbia

Due casi di scabbia alla scuola primaria “Amelio Cuzzi” dell’Istituto comprensivo Randaccio di Monfalcone. Sono state colpite dall’infezione però solo le maestre ma nessun bambino. Lo ha comunicato ieri la dirigente scolastica Anna Russo, la quale ha subito attivato la procedura di sicurezza inviando innanzitutto ai genitori degli alunni una lettera nella quale, oltre alla segnalazione del fatto, ha allegato anche una serie di consigli da attuare per questa situazione suggeriti dall’azienda sanitaria Aas n 2 Bassa Friulana-Isontina dal direttore del Dipartimento di prevenzione, Gianni Lidiano Cavallini. «Nessun allarmismo – spiega la dirigente – ma non bisogna sottovalutare il problema e tenere sempre alta l’attenzione. È importante seguire attentamente le indicazioni suggerite dai medici. Portare innanzitutto il bambino dal pediatra nel caso in cui vengano rilevate sintomi e segni compatibili con questa parassitosi. Richiedere la valutazione del medico nei primi disturbi – afferma la dirigente Russo – favorisce la diagnosi precoce e il rapido superamento della fase clinica della malattia. In questo modo si riduce il rischio del contagio e favorisce l’interruzione della catena epidemiologica di trasmissione del parassita causata da un acaro della cute della stessa famiglia di zecche e ragni. Su questo tipo di parassitosi avvenuto nell’ambito della comunità scolastica – aggiunge la Russo – abbiamo ritenuto utile dare ai genitori le informazioni più significative che, come accade in questi casi, possono verificarsi anche nell’età infantile».
Nella lettera inviata ai genitori, ci sono infatti una serie di spiegazioni dell’azienda sanitaria che riguardano innanzitutto la spiegazione della malattia, poi in che modo avviene la trasmissione (cute-cute) con lo sfregamento pelle su pelle, dal contatto indiretto cute biancheria, nel caso in cui lenzuola o indumenti siano stati contaminati da persona infestata di recente, in quanto il parassita sopravvive lontano dall’uomo fino a 24-36 ore. L’infezione, però, non si trasmette con una semplice stretta di mano. Massima attenzione, quindi, viene suggerita ai genitori da parte della dirigente Russo, specie se sono visibili tracce come linee corte, ondulate e rossastre sulla pelle. Inoltre il sintomo più comune della scabbia è rappresentato da un forte prurito che può peggiorare dopo un bagno caldo. Nelle avvertenze dell’azienda sanitaria, sono indicate che le localizzazioni più frequenti sono i polsi, la zona ascellare, le mammelle, l’ombelico, il basso addome, gli organi genitali esterni e la piega interglutea. «L’infezione – aggiunge la preside Anna Russo – deve essere assolutamente diagnosticata e curata solo dal medico e non dalla famiglia. Raccomandiamo di seguire ulteriori controlli nel caso che il prurito si intensifichi specie durante la notte».
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