Largo Granatieri, il sindaco stoppa la delibera

Inattesa decisione di Cosolini nella notte in aula: «Troppo ostruzionismo da Fi e Pdl. Risolvo io con un’ordinanza»
Di Matteo Unterweger
Lasorte Trieste 22/10/13 - Parcheggio, Largo Granatieri
Lasorte Trieste 22/10/13 - Parcheggio, Largo Granatieri

Altro che maxi-emendamento risolutivo. Altro che titoli di coda per la ultrabiennale saga di largo Granatieri e dintorni. Nel cuore della notte, quella fra mercoledì e ieri, la storia infinita dell’area alle spalle del palazzo municipale si è arricchita in Consiglio comunale di un nuovo, impronosticabile capitolo. Lanciandosi in un contropiede inatteso, il sindaco Roberto Cosolini - trascorsa già da alcuni minuti l’1 - ha preso la parola dopo i primi interventi che avevano avviato la discussione in aula e ha annunciato il ritiro della delibera. Tutto da rifare. Ma non con lo stesso iter: sarà un’ordinanza del sindaco a definire le nuove regole per ingresso e sosta in largo Granatieri, piazza Piccola, via Muda vecchia e via Malcanton.

Non è bastato, insomma, l’orientamento condiviso e messo per iscritto - a modifica della delibera definita dagli uffici sotto la regia dell’assessore a Pianificazione urbana, Mobilità e traffico Elena Marchigiani - da Pd, Sel, Idv, Trieste cambia, Cittadini, Un’Altra Trieste più Paolo Bassi del gruppo misto. «Una volta maturata la proposta, ecco intervenire le prese di distanza e la riproposizione da parte di alcuni soggetti dell’opposizione - rileva Roberto Cosolini -, segnatamente da Forza Italia e Pdl, di un ostruzionismo teso solo a conservare lo status quo». E allora, per evitare altre discussioni «con tutti i costi in più su un tema su cui si richiedeva invece una ben altra consapevolezza e responsabilità, ho deciso - prosegue il sindaco - di ritirare la delibera per chiudere quel deprimente spettacolo. E, visto che il mio predecessore con ordinanza aveva chiuso l’area per “motivi di sicurezza” lasciando poi ad atti informali la decisione sull’elenco delle “auto non pericolose”, con analoga ordinanza, in tempi rapidi, deciderò il da farsi: se ci fossero problemi di sicurezza, di cui dubito, questa sarà garantita dal divieto di parcheggio con relativi dissuasori. Altrimenti - conclude -, l’ordinanza precedente sarà revocata garantendo così una diversa fruizione dell’area». Tempistiche per decidere e rendere il tutto operativo dopo oltre due anni dai primi annunci? «Pochi giorni, in modo che attorno al 20 gennaio l’area abbia il nuovo assetto», assicura il primo cittadino.

Gli accusati ribattono: «Il sindaco ha ritirato la delibera dopo il quarto intervento sugli emendamenti (150 in tutto, ndr) - replica Everest Bertoli, capogruppo di Forza Italia -. Se questo è ostruzionismo, siamo mal messi... A questa giunta dico che a volte bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere i propri fallimenti». Passa al contrattacco Paolo Rovis (Pdl): «Sconcertanti la quantità di energia, tempo e denaro pubblico impiegati dal centrosinistra per la banale regolamentazione di un parcheggio interno del Comune. Una semplice revisione dei permessi e un corretto impiego degli strumenti di controllo agli accessi avrebbero eliminato ogni inconveniente».

Ma all’indirizzo di Fi e Pdl giungono altre bordate, in coro, da Giovanni Coloni (Pd), Cesare Cetin (Idv), Marino Sossi (Sel), Roberto Decarli (Ts Cambia) e Patrick Karlsen (Cittadini): «Spiace constatare che il Consiglio comunale non sia stato messo nelle condizioni di licenziare la delibera a causa di segmenti di opposizione, Pdl e Forza Italia, che con il loro ostruzionismo hanno di fatto impedito un dibattito sereno, nonostante i nostri ripetuti tentativi di arrivare a una proposta unitaria di apertura alla quale si è lavorato anche con non pochi degli altri gruppi di opposizione. Crediamo che il risultato finale - continuano -, l’impegno assunto dal sindaco di emettere un’ordinanza che ponga fine all’attuale situazione, sia una vittoria per questa amministrazione». I cinque capigruppo di centrosinistra sottolineano poi come vi siano da affrontare altri «temi ben più urgenti e di interesse per i cittadini» rispetto a largo Granatieri.

E all’attacco di berlusconiani e neo-ex berlusconiani (ma non solo) del Consiglio comunale triestino vanno anche i grillini Paolo Menis e Stefano Patuanelli: «Il M5S era pronto a votare il maxi-emendamento che avrebbe ridato libero accesso a largo Granatieri, istituendo parcheggi a pagamento e riservando solo alcuni posti di servizio. Poi Forza Italia, Pdl e Federazione della Sinistra hanno cominciato un vergognoso piagnisteo per rivendicare il diritto dei loro consiglieri comunali al parcheggio gratuito. Di fronte a questo spettacolo ridicolo ha fatto bene il sindaco a ritirare la delibera. Ora ci aspettiamo che al più presto quell’area diventi pedonale con una semplice ordinanza di Cosolini. Azione che - pungono i due pentastellati - poteva essere intrapresa già due anni fa». Chiamata in causa, la Fds risponde per voce di Iztok Furlani›, presidente dell’assemblea municipale: «L’unica cosa su cui ci eravamo impegnati era a non fare ostruzionismo. Avevamo i nostri otto emendamenti e stop».

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