L’Arena di Pola si rifarà il look con i fondi europei

In ballo 10 milioni e l’ingresso nei beni culturali Unesco
L'Arena di Pola
L'Arena di Pola

Rilanciare l'Anfiteatro romano, considerato il monumento storico culturale più importante, attingendo dai fondi europei. Lo ha annunciato il ministro della Cultura Andrea Zlatar Violic dicendo che non ci si deve accontentare dei pochi concerti e spettacoli nei tre mesi estivi. «Bisogna allungare la stagione almeno a 5-6 mesi all’anno» ha spiegato, intervenendo con un restyling e ammodernamento dell’Arena senza ovviamente intaccarne la struttura.
Il progetto riguarda l’installazione delle più moderne e sofisticate tecnologie informatiche, elettroniche e sceniche senza dover di volta in volta posare decine di metri di cavi provenienti dall’esterno. E soprattutto verrà costruito un nodo sanitario al posto dei brutti box igienici in plastica collocati in occasione degli spettacoli.

Una volta effettuati i lavori, l’anfiteatro oltre a vedere crescere il suo prestigio come sede di eventi culturali, porterà più soldi in cassa a beneficio del bilancio della città e di quello dello Stato. In termini di costi, si parla di 10 milioni di euro per i quali si busserà alle porte dei fondi strutturali dell’Unione europea.

A tale proposito Andrea Zlatar Violic ha ricordato che, per il quinquennio 2015-2020, Bruxelles ha destinato 130 milioni di euro per la rivitalizzazione economica e sociale dei beni culturali della Croazia. Ecco dunque un’occasione da prendere al volo. «Subito dopo Capodanno - ha precisato ancora il ministro alla Cultura - inizierà la preparazione della documentazione che quindi verrà inviata a Bruxelles». Se tutto andrà bene, come sembra, la Croazia potrebbe ottenere le risorse necessarie all’attuazione del progetto. Come durata dei lavori si parla di tre anni durante i quali l’anfiteatro continuerebbe a funzionare secondo l’attuale regime.

A proposito della collocazione dell’Arena sulla lista dei beni culturali dell’Unesco, il ministro ha precisato che assolutamente si insisterà per compiere questo passo di qualità. Ricordiamo che finora è rimasta esclusa per via di una serie di sciagurati interventi compiuti negli anni Ottanta. Tra le varie nefandezze, alla base della struttura erano stati ricavati una pizzeria e vani per la vendita di bigiotteria. Brutture che sono poi presto state chiuse.

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