L’Arena di Pola resta chiusa in attesa delle regole anti-Covid

Si punta alla riapertura a giugno ma gli ingressi contingentati porteranno a un forte calo di incassi. Ok al Festival del cinema a luglio, con spettatori limitati

POLA La Fase 3 in Croazia è partita ma l’Arena di Pola, il simbolo della città e il più importante monumento dell’antichità romana nel Paese, resta chiusa a tempo indeterminato non soltanto per quanto riguarda gli eventi culturali, ma anche per le normali visite. Il comando della Protezione civile non ha infatti dato per il momento disco verde alle visite in comitiva, perché vanno comunque evitati gli assembramenti e occorre attendere le linee guida che verranno emanate. Senza contare che con il turismo di fatto ancora bloccato non ci sono visitatori: tenere aperto l’anfiteatro soltanto per qualche sparuto visitatore in arrivo dalla Croazia interna risulterebbe dunque antieconomico.

Non era mai successo, a memoria d’uomo, che l’Arena fosse chiusa al pubblico in maggio, considerato il mese del turismo culturale, e che ha sempre portato in cassa proventi consistenti dalla vendita dei biglietti. Lo scorso anno i visitatori erano stati circa 430.000 con un incasso complessivo di oltre 2,2 milioni di euro, considerato che il prezzo del biglietto è di 5,2 euro. Va anche considerato poi che l’Arena è uno dei pochi monumenti in Croazia che si autofinanzia con gli incassi. Visto che la chiusura del monumento è stata decretata a marzo, alla fine della stagione invernale in cui tradizionalmente gli ingressi sono al livello minimo, le perdite finanziarie per il Museo archeologico dell’Istria che gestisce l’Arena sono quantificabili in centinaia di migliaia di euro.

Per la riapertura, come detto, non vi sono certezze: «Stiamo seguendo le disposizioni della Protezione civile e gli sviluppi del settore turistico - dice il direttore dell’ente museale Darko Komso - solo la vera ripresa del flusso turistico infatti rimedierà in parte a questa penosa situazione, e spero che questo avvenga a giugno». Certo, l’allentamento del regime confinario permette ai cittadini sloveni di calarsi in Istria senza sottostare a quarantena e autoisolamento, se proprietari di beni mobili e immobili in Croazia, ma non si tratta di una categoria di persone determinante per innalzare il numero delle visite all’Arena. Comunque fiducioso in una riapertura il prossimo mese, Komso resta in attesa delle misure di tutela igienico-sanitaria che gli epidemiologi delineeranno: i mesi più intensi per le visite sono luglio e agosto, con circa 80 mila ingressi per mese, un risultato che sicuramente non verrà ripetuto quest’anno a causa degli ingressi contingentati che si tradurranno - sempre che i turisti arrivino - in cifre molto minori.

Negli ultimi ani poi a incidere sul numero totale degli ingressi all’Arena - e dunque sugli incassi - erano i sempre più frequenti spettacoli dei “gladiatori”, che esercitano un forte richiamo specie tra i villeggianti della Germania, Austria, Olanda e paesi nordici. Al momento rimane un’incognita se e in che misura questi spettacoli verranno allestiti. Rimane confermato invece il Festival del cinema all’Arena di Pola il prossimo luglio, ma con un numero limitato di spettatori. —

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