L’area sacra del San Michele ritrova le antiche sembianze

Soddisfazione dell’assessore regionale Torrenti in visita al sito dopo l’intervento finalizzato a riportare la zona all’aspetto che aveva durante la Grande guerra
Di Stefano Bizzi

SAGRADO. «Ho visto un lavoro eccellente». Al termine della visita all’area sacra del Monte San Michele, l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, esprime soddisfazione. La pioggia che ha accompagnato il sopralluogo di ieri pomeriggio non gli ha impedito di percorrere i sentieri e le trincee e di entrare nelle cannoniere della Terza Armata. L’intervento di pulizia del verde nella Zona monumentale aveva spinto gli ambientalisti a contestare la Provincia di Gorizia tanto che la scorsa settimana ignoti avevano imbrattato con lo spray la casa del custode, le mura esterne dei servizi igienici e il cartello del cantiere posizionato dalla ditta incaricata dei lavori di sistemazione. Parte delle scritte sono state ricoperte con una mano di vernice, ma altre sono ancora visibili.

Riguardo all’opera di valorizzazione dell’area sacra, Torrenti, comunque, osserva: «Sono stato qui alcuni mesi fa e ho trovato un impatto molto diverso e molto più efficace: molto più vicino alla realtà che noi cerchiamo di leggere: quella della guerra. L’ambiente è cambiato radicalmente in cento anni e, probabilmente, era cambiato anche prima. Cercare di far vivere il periodo della guerra anche dal punto di vista ambientale è fondamentale. Qua mi sembra si stia lavorando in questa direzione. Bisogna conservare questo tipo di approccio».

Ad accompagnare l’assessore regionale c’erano il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, l’assessore provinciale all’Ambiente, Mara Cernic, il direttore di Onorcaduti Norbert Zorzitto, il sindaco di Sagrado, Elisabetta Pian e il presidente di Juli@est Mauro Gaddi. In seguito alla convenzione siglata lo scorso 16 febbraio a Roma, il Commissariato generale per le onoranze ai caduti ha concesso per nove anni al Comune di Sagrado la gestione e valorizzazione del museo, delle gallerie e delle zone esterne dell’area monumentale. A sua volta, l’amministrazione locale si è impegnata a promuovere la memoria storica della Prima guerra mondiale, mentre la Provincia a offrire un sostegno economico di 15mila euro l’anno per tre anni. La somma è destinata alla manutenzione della zona sacra, ma con la chiusura delle Province le competenze dell’ente intermedio verranno trasferite alla Regione.

«Ho invitato l’assessore in modo che potesse vedere quanto abbiamo fatto per valorizzare questo sito – spiega Cernic -. La Regione crede nel progetto Carso 2014 e ora gli sforzi di tutti gli attori devono essere tesi a mantenere l’aspetto che c’è adesso». Riguardo al Monte San Michele l’assessore Torrenti ha parlato di un’area importante che non poteva non rientrare nella legge sulla Grande guerra. «Sono venuto da una parte per rendermi conto dello stato dell’arte, dall’altro per capire le eventuali criticità del prossimo futuro. Ricordiamo che siamo intervenuti in finanziaria per dare certezza alla continuità delle manutenzioni fatte dal Comune di Sagrado su quest’area con 50mila euro annui, una cifra che è molto superiore a quella da 15mila per ora disponibile. Ce n’è bisogno perché, una volta fatti i lavori, poi bisogna continuare le manutenzioni della parte boschiva e della custodia, in modo da presentarsi sempre bene alle persone che vengono qua, siano studenti o visitatori».

Da parte sua il presidente della Provincia, Gherghetta, ha ricordato che il previsto biglietto di ingresso al museo e alle gallerie (3 euro) entrerà in vigore a partire dal 2 aprile.

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