L’area portuale di Monfalcone passa nelle mani dell’Authority

Ceduti ufficialmente alla Torre del Lloyd di Trieste tutti i beni dell’Azienda speciale  della Camera di commercio della Venezia Giulia. Operazione da 15 milioni di euro
D’Agostino dopo il passaggio dell’Authority, mentre Cisint e Dipiazza dialogano (Foto Lasorte)
D’Agostino dopo il passaggio dell’Authority, mentre Cisint e Dipiazza dialogano (Foto Lasorte)

MONFALCONE. Da ieri tutti i beni dell’Azienda speciale per il Porto di Monfalcone sono stati trasferiti all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale. Il passaggio di proprietà dalla Camera di Commercio Venezia Giulia è stato siglato nella sede dell’ente di Trieste alla presenza del presidente Antonio Paoletti, del presidente dell’Autority Zeno D’Agostino e dei sindaci di Trieste, Roberto Dipiazza, e Monfalcone, Anna Maria Cisint. Si tratta di un’operazione da 15 milioni di euro che arriveranno nelle casse dell’ente camerale in dieci anni.

L’Azienda speciale era proprietaria complessivamente di un’area di oltre 310 mila metri quadrati dei quali 38 mila di magazzini, palazzine e servizi, servizi a piazzale e tettoie portuali coperte. A questi si aggiungono poi 17.800 metri quadrati di immobili di terzi su aree dell’Azienda Speciale. Il trasferimento è stato necessario a seguito della nuova normativa che obbliga la Cciaa Vg a dismettere la gestione delle attività marittime e portuali. Sono stati inoltre garantiti i livelli occupazionali.

«È un’operazione che parte da lontano - ha spiegato Paoletti - con lo scopo di unire le economie di due province per andare a creare una rete unica. Sono stati due anni lavoro complesso a livello burocratico, nonostante fosse una vicenda che si poteva chiudere in qualche mese. Con l’ingresso dell’Autorità portuale lo scalo di Monfalcone vede aprirsi nuove prospettive di crescita e sviluppo».

Il presidente ha ricordato gli aumenti di capitale in Interporto Trieste per l’acquisizione dell’area Wärtsilä e la costituzione dell’area di Porto franco Freeste. Un altro aspetto è legato ai Consorzi: «La Cciaa Vg è già presente con una propria quota di partecipazione nei Consorzi di Sviluppo Industriale di Gorizia e di Monfalcone, ma per facilitare il percorso verso il Consorzio Unico sarebbe opportuno l’ingresso dell’Ente camerale nel Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Coselag)».

Il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino ha voluto fare un paragone rispetto a quello che sta succedendo nel mondo. «Viviamo in un mondo che, causa pandemia, un po’ alla volta si sta isolando per salvarsi. Dall’altra parte invece si sta chiudendo un altro mondo legato ai dazi e ai muri che stanno cadendo. Grazie ai sindaci delle due città che hanno lavorato e stanno lavorando a questo progetto che è l’inizio di qualcosa».

Da parte sua Dipiazza non ha nascosto il consueto ottimismo. «Quello che sta succedendo in questa città è fantastico. Con D’Agostino e i segretari del Comune e del Porto, Santi Terranova e Mario Sommariva, in questi anni abbiamo creato cose fantastiche. Abbiamo dimostrato come oggi a Trieste ci sia voglia di fare».

«L’obiettivo comune - ha aggiunto Cisint ribadendo la necessità che il Comune di Monfalcone entri nel comitato di gestione dell’Autorità portuale - è riuscire a creare basi e prospettive perché ci sia la possibilità di crescere. Monfalcone ha una vocazione e uno sviluppo nell’economia del mare di cui il porto è la punta di diamante. Abbiamo sempre cercato di collaborare in qualche modo e abbiamo sempre ritenuto che fosse il mercato a dover indicare la rotta. In questo senso l’Azienda speciale ha fatto tanto, ma ora serve adattarsi al presente. Auspichiamo inoltre lo sblocco quanto prima dell’escavo del canale per il quale sono già previsti 22 milioni fermi ormai da 20 anni che consentiranno di arrivare a una profondità di 12,5 metri». 

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