«L’area non è sicura»: alt ai tuffi a punta Olmi a Muggia

Interdetto l’accesso alla piattaforma, uno dei punti più amati dai bagnanti sul lungomare di Muggia. La zona è recintata

MUGGIA Mancanza di sicurezza. Questa la motivazione per cui è stata recintata la piattaforma in zona punta Olmi. L’interdizione dell’accesso all’impianto balneare è stata ufficializzata con un’ordinanza da parte dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico orientale-Porti di Trieste e Monfalcone. Il documento ha di fatto vietato l’accesso ai mezzi e alle persone, nonché l’ormeggio delle imbarcazioni, nell’area demaniale marittima corrispondente all’intero impianto balneare appunto di punta Olmi.

Ma perché questa disposizione? «A seguito dei sopralluoghi eseguiti dall’Autorità di Sistema portuale per verificare lo stato di conservazione delle infrastrutture portuali è emerso che l’intero impianto balneare di punta Olmi risulta in parte crollato ed in altra parte in stato di precaria conservazione. Non essendoci, pertanto, le condizioni per l’utilizzo in piena sicurezza dell’area demaniale, ne è derivata l’interdizione», si legge nel documento.

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Da lungo tempo i bagnanti usufruivano della piattaforma nonostante le non ottimali condizioni del manufatto, facendola diventare una tra le mete più ambite della costiera muggesana. Pochi giorni fa, però, la sorpresa. Qualcuno aveva collocato una recinzione metallica lungo il perimetro a terra, rendendo di fatto impossibile raggiungere l’area utilizzata regolarmente per tutta l’estate. “Zona ad accesso ristretto” l’unico cartello apposto sopra la recinzione. Da lì il chiarimento, che è arrivato tramite l’ordinanza numero 57 dell’Authority.

«È un peccato che l’area in questione sia stata abbandonata a se stessa per così tanto tempo, soprattutto considerando che il tratto di costa adiacente è stato appena riqualificato e che ulteriori opere di messa in sicurezza stanno per partire sul terrapieno di Acquario», ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Muggia Francesco Bussani.

Così il sindaco Laura Marzi: «In un’ottica di riqualificazione complessiva della nostra costa, abbiamo sin da subito considerato quell’area che sarebbe stata il congiungimento ideale tra lo stralcio riqualificato dell’area di Punta Olmi e il molo “T” e Acquario. Le difficoltà sono state però tante e tali da trovarci costretti, nostro malgrado, a dovervi rinunciare sino ad ora». Concorde Bussani che aggiunge: «Non va inoltre dimenticato che la piattaforma è circondata da una proprietà privata e che quindi creare dei varchi d’accesso avrebbe degli ulteriori costi di esproprio da tenere in considerazione. Questo non significa che l’idea vada scartata, ma nell’immediato l’ente non dispone di risorse sufficienti a farsene carico. L’attenzione sull’area rimane comunque alta da parte di questa amministrazione, perché vista la posizione in cui si trova, è impensabile che rimanga nello stato attuale per altri 30 anni». —


 

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