L'arcivescovo Redaelli: "Portate nel mondo il profumo di Cristo"

Affollata la veglia pasquale in Duomo. Il presule ha invitato i goriziani a vivere una vita aperta alla solidarietà e agli altri
L'arcivescovo Redaelli in Duomo a Gorizia
L'arcivescovo Redaelli in Duomo a Gorizia

GORIZIA. Chiese gremite di fedeli in città per i riti della Pasqua. Particolarmente affollato il Duomo dove la veglia pasquale e il pontificale del giorno di Pasqua sono stati presieduti dall'arcivescovo mons. Carlo Maria Redaelli. Nell'omelia della veglia pasquale, il presule ha parlato del "profumo" della Pasqua. "L’odore della morte, il fetore del peccato non abbia più spazio nella vostra vita - le sue parole -. Portate nel mondo il profumo di Cristo. Portate con la vostra vita nelle vostre case, nei vostri luoghi di lavoro, negli spazi delle relazioni il profumo della Pasqua, il profumo del Risorto. Ve lo chiediamo con insistenza noi, le donne del profumo, le donne della Pasqua. Cantate con noi l’alleluia".

Ha proseguito Redaelli: "Lui è vivo! Lui è risorto! Non c’è più posto per le lacrime, per i lamenti, per lo scoraggiamento. Anche noi abbiamo trovato una vita nuova, lo Spirito ci ha riempito del suo fuoco a Pentecoste ed è per questo che ora possiamo annunciarvi il nostro “alleluia”. E i profumi e gli aromi? Ormai inutili direte voi. Sì, dovevano servire a coprire l’odore della morte, ad avvolgere ancora una volta di affetto un corpo amato e venerato, a circondare di amore il cadavere di Colui che è l’amato, di Lui che nella sua vita, scandalizzando i suoi ospiti, si era lasciato più volte inondare del profumo versato sul capo o sui piedi da donne, persino da una peccatrice. Ma Lui ora è risorto! Il profumo di Pasqua è il profumo del risorto, il profumo della vita nuova, il profumo dell’amore".
 

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