L’Arcidiocesi di Maribor al fallimento
TRIESTE. L’Arcidiocesi di Maribor, dopo il crack miliardario seguito al fallimento delle sue due finanziarie Zvon 1 e Zvon 2 a seguito di investimenti folli sul mercato immobiliare, nelle fibre ottiche, nelle telecomunicazioni e perfino in programmi porno, è alle porte del fallimento. Il Vaticano nominerebbe, in questo caso, una sorta di amministratura e il Papa non dovrebbe neppure più nominare un nuovo arcivescovo. Insomma, in altre parole, l’arcidiocesi di Maribor sparirebbe dalla geografia ecclesiale.
Sulla vicenda c’è un gran movimento in queste ore nelle segrete stanze della Città del Vaticano. Il settimanale Espresso ha pubblicato pochi giorni fa la notizia che lo Ior, la banca del Vaticano, su espressa richiesta di Papa Francesco, avrebbe concesso all’arcidiocesi di Maribor un prestito a tasso zero di 40 milioni di euro che si affiancherebbe ai 20 milioni di prestito per la diocesi di Terni che, dopo le dimissioni del vescovo, si trova sotto amministrazione controllata del Vaticano. Ma il vicario generale dell’arcidiocesi di Maribor, monsignor Janez Lesnik, interpellato sulla vicenda dal quotidiano sloveno Dnevnik, ha risposto di non sapere assolutamente nulla in merito. In questi giorni l’amministratore dell’arcidiocesi di Maribor delegato dal Vaticano, il verscovo Lipovšek è a Roma sì ma per partecipare a un seminario e non per parlare di questioni economiche legate all’arcidiocesi slovena. «Se qui a Roma si stesse trattando di queste questioni - ha dichiarato all’agenzia di stampa slovena Sta - ne sarei informato». Anche altre fonti vaticane confermano che non ci sarà alcuna operazione di salvataggio da parte della Santa Sede visto che mai prima d’ora il Vaticano ha dato aiuto alle diocesi in difficoltà economiche neppure quando queste erano da ascrivere ai risarcimenti dovuti dalle stesse per i casi dei preti pedofili. Del resto l’arcidiocesi di Maribor non aveva mai chiesto il placet della Santa Sede per le proprie “acrobazie” finanziarie risoltesi poi in un clamoroso flop. E, pronta, giunge anche la smentita d aparte del portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi.
Ma c’è anche un’altra chiave di lettura. Se la notizia firmata dal collega Emiliano Fittipaldi, che fu il primo a svelare il crack dell’arcidiocesi slovena ed è un profondo conoscitore dei segreti vaticani, fosse almeno in parte vera l’ipotesi più probabile che si fa in queste ore negli ambienti ecclesiastici anche sloveni è che i 40 milioni sarebbero destinati alla diocesi di Graz che in questo modo potrebbe acquistare i beni immobili dell’arcidiocesi di Maribor tra cui il ginnasio diocesano, un gruppo di immobili a Vrbanska, il monastero Studenice e l’edificio sito in piazza Slomšek a Maribor sede storica della curia episcopale. In questo modo il Vaticano non perderebbe la proprietà di immobili molto preziosi ma sacrificherebbe sull’altare delle spietate leggi finanziarie l’arcidiocesi stessa che non scamperebbe al fallimento.
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