L’archivio di Telequattro alla Cineteca del Friuli

Sarà conservata a Gemona l’immensa quantità di immagini che parte dal 1977 Tra i programmi più famosi “Il Pinguino” di Marco Luchetta, ucciso a Mostar
Di Margherita Reguitti
Lasorte Trieste 30/12/11 - Sede Telequattro
Lasorte Trieste 30/12/11 - Sede Telequattro

Da Trieste a Gemona: il patrimonio di immagini di Telequattro è stato affidato alla Cineteca del Friuli, dove è stato costituito un fondo tutelato del Ministero per i beni culturali, tramite la Soprintendenza regionale archivistica. In particolare si è mosso il soprintendente Pierpaolo Dorsi, convinto che il patrimonio andasse tutelato in condizioni ambientali idonee, evitandone il deterioramento e la dispersione. La cessione dell'immensa e storicamente molto importante eredità di immagini che dal 1977 ha raccontato, fra le prime in Italia, la cronaca, la politica, lo sport, la vita della città e della regione dal piccolo schermo, è avvenuta nell'estate del 2013. Circa un anno dopo la cessione della società alla Rete Veneta di Filippo Jannaccopulus.

«Il trasferimento del materiale, circa 9mila cassette di formato diverso, dalle archeologiche Umatic alle VHS professionali, in Friuli è stato seguito personalmente dal soprintendente - sottolinea Livio Jacob, direttore della Cineteca - Al momento abbiamo provveduto a redigere un elenco degli argomenti documentati dai filmati sulla base dalle scritte apposte sulle custodie e speriamo di renderlo disponibile a breve in rete. Tenendo conto che ogni cassetta ha una durata di 30 minuti è evidente che le ore di immagini e sonoro dagli anni '70 al 2012 sono davvero tante».

Si tratta di un patrimonio pressoché unico a livello nazionale e regionale che documenta fatti e personaggi di Trieste, ma non solo. Vi sono infatti servizi di cronaca di tg e programmi di approfondimento e dirette in occasione di eventi sportivi o politici: dalla ricostruzione del terremoto del Friuli alla caduta dei confini con la Slovenia. Un fondo straordinario per quantità ma anche per qualità, visto che Tele4 da sempre ha puntato alla realizzazione sia di un'informazione professionale e indipendente, sia di programmi di alto livello. L'emittente è infatti sempre stata la palestra per importanti firme del giornalismo regionale e non solo. Tanti sono i programmi a tutt'oggi amati e ricordati. Fra questi il varietà “Il Pinguino”, nel quale esordì Marco Luchetta ucciso a Mostar nel 1994 assieme ai colleghi Ota e D'Angelo. Ogni sabato sera utilizzando la tecnica della candid camera e imitando personaggi della politica e economia cittadina, Marco informava divertendo. «Ora il 90 percento dell'archivio è depositato da noi - prosegue Jacob - in condizioni che ne garantiscono la conservazione. A breve contiamo di ricevere anche il restante 10 percento, ora in Veneto». Al momento è data l'opportunità, previa richiesta di visionare i video in sede, mentre il rilascio di copie è vincolato a una liberatoria della proprietà. «Nei nostri progetti vi è la digitalizzazione di tutto il fondo - aggiunge Jacob - ma certo questo lungo lavoro sarà possibile solo disponendo di fondi ad hoc».

La nascita dell'emittente triestina, anticipò di fatto l'affacciarsi nelle case lombarde di Telemilano, nucleo primordiale del gruppo Mediaset. L'idea avveniristica di dare alla città uno strumento di comunicazione nuovo, capace di parlare alla gente, fu di un imprenditore e di un giornalista: Giorgio Irneri (1922-2011), avvocato e presidente del Lloyd Adriatico e Chino Alessi (1919-1996) ex proprietario e direttore del Piccolo. Come logo venne scelto un quadrifoglio stilizzato, simbolo delle 4 province della regione. Attualmente la redazione di via Besenghi è composta da 4 giornalisti, tre professionisti e un praticante, per la direzione di Luigi Bacialli che guida anche le altre emittenti del gruppo. Davvero altri numeri rispetto agli anni Novanta quando l'allora direttore Roberto Morelli inserì nel palinsesto dei Tg uno spazio dedicato all'isontino. Progetto di espansione seguito anche da Donata Irneri, figlia del fondatore che gli subentrò nel 1996, e dal direttore Claudio Coiutti, artefici dell'apertura della sede di Udine. La crisi e la politica industriale del gruppo Rete Veneta hanno portato alla riduzione del personale, sia giornalistico che tecnico-amministrativo, alla chiusura delle sedi distaccate.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo