L’aquila gialla del Friuli conquista piazza Unità

Domani la bandiera friulana esposta sui palazzi regionali di Trieste in occasione della “Fieste de Patrie”
Un bimbo appende la bandiera del Friuli al balcone di casa
Un bimbo appende la bandiera del Friuli al balcone di casa

Il Friuli conquista Trieste. Domani mattina la bandiera con l’aquila sarà issata in piazza Unità. Troverà spazio accanto a quella italiana, europea e della Regione sul palazzo della giunta. Sarà così anche in piazza Oberdan, sede del Consiglio. Per farci l’abitudine, o per dimenticare, quel giorno non berremo più quartini, ma tajut. Tiferemo Udinese. Leggeremo il Messaggero Veneto. Canteremo a squarciagola “Oh ce biel, oh ce biel cjscjel a Udin…!”. E “Furlan”, curiosamente uno dei cognomi più diffusi nel capoluogo, andrà finalmente pronunciato con il giusto accento ed entrerà nel dna di tutti.

Sì di Palazzo alla “Fieste de Patrie dal Friul”
la bandiera del "Friul"

Ai piedi del Colle di San Giusto non sventolerà l’alabarda bianca sul drappo rosso, ma un beffardo aquilotto su sfondo blu. Lì, in piazza Unità, dove nel ‘54 migliaia e migliaia di triestini si strinsero per festeggiare il ritorno della città all’Italia. Non è un pesce d’aprile: c’è una vera legge votata recentemente proprio dal Consiglio regionale. E i politici intendono attuarla, piaccia o no. La norma, voluta dalla Lega Nord, istituisce la “Fieste de Patrie dal Friul”.

Una ricorrenza presente da anni in onore del 3 aprile, giorno in cui, nel 1077, risale la nascita dello Stato patriarcale friulano guidato dal Patriarca di Aquileia. Un appuntamento ricordato con celebrazioni e riconoscimenti per chi si è contraddistinto nella valorizzazione dell’identità. All’articolo 3 del provvedimento c’è scritto che gli enti locali e gli uffici della Regione “possono esporre all’esterno delle proprie sedi, in occasione della “Fieste”, la bandiera del Friuli”.

“Possono”, non “devono”. Si tratta quindi di una scelta chiara. Chi rappresenta l’orgoglio giuliano nulla ha potuto, nella massima assemblea legislativa, dinnanzi alla potente lobby friulanofona. Non c’è partito che tenga: destra e sinistra su questo vanno volentieri a braccetto.

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Un bambino appende bandiere del Friuli al balcone di casa

Tutto è pronto, domani, per lo storico momento. Se n’è occupato l’Ufficio del cerimoniale della Regione, ma pare che non sia stato così semplice recuperare un paio di bandiere acconce ai due palazzi istituzionali. Ne erano a corto, perché da Udine in su sono già ben che sistemate qua e là. Ma qualche lesto funzionario si è dato da fare. La sopita politica triestina non ha organizzato particolari rivolte.

Un sussulto lo ha Bruno Marini, che quasi non trova le parole per commentare. «Passi la sede del Consiglio regionale, che rappresenta cinquanta consiglieri, ma non piazza Unità. Per noi è un’offesa: non perché la bandiera friulana abbia qualcosa di negativo di per sé, ma perché così si va a intaccare la nostra identità. Con l’effetto di dividere, più che unire. Voglio vedere se andiamo a mettere un’alabarda su Palazzo D’Aronco a Udine. Stupisce - conclude - che Serracchiani si sia piegata ai settori più oltranzisti degli ambienti».

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Non finisce qui. Per onorare la sacra data i leghisti del Gruppo misto annunciano che la Regione attiverà un servizio postale temporaneo con l’emissione di un annullo filatelico dedicato proprio alla “Fieste de Patrie dal Friul”, che si potrà ritirare domani nella sala azzurra del palazzo di piazza Oberdan, dalle 9 alle 14. «Non è un semplice timbro. È un simbolo. E l’autonomia, senza simboli, muore. Il 3 aprile è una data fondamentale per la storia del Friuli. Onoriamola», scrivono in un comunicato stampa.

Oggi la Provincia di Udine presenterà tutti i quaranta appuntamenti per celebrare la giornata, organizzati da Comuni e associazioni per riscoprire le radici del popolo friulano. Il cartellone delle tante iniziative, da Mereto di Tomba a Remanzacco passando per Montenars, Tolmezzo, Faedis e ancora Colloredo di Prato, San Giovanni al Natisone, sarà illustrato ufficialmente a palazzo Belgrado. Sarà il presidente Pietro Fontanini a soffermarsi “sull’attualità” della ricorrenza. Domani invece tocca alla bandiera in piazza Unità. Un’improvvisa raffica di bora a 180, fuori stagione, accompagnerà l’atteso evento.

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