L’apripista è il robot Pepper gioiellino della tecnologia

L’attrazione dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo conquista subito la platea: programmato per interagire con gli umani. Gran finale con il trio vocale Les Babettes
Foto BRUNI 06.03.2019 Convention "Le sfide dell'innovazione" a cura de LA STAMPA e de IL PICCOLO
Foto BRUNI 06.03.2019 Convention "Le sfide dell'innovazione" a cura de LA STAMPA e de IL PICCOLO



Si abbassano le luci e lo spostamento del pannello al centro del palco svela un piccolo umanoide con uno schermo sul petto: si tratta del robot Pepper, attrazione tecnologica del convegno “le sfide dell’innovazione” nonché conduttore della serata.

Pepper "sbatte" le palpebre e poi con una voce sintetica saluta il pubblico: «Buonasera e benvenuti. Mi chiamo Pepper e sono il robot dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo. A differenza degli altri robot, sono interamente dedicato all'interazione con gli umani. Ho 17 gradi di libertà: significa che posso muovermi, usare gesti ordinari quando parlo, proprio come voi, e posso anche suonare una chitarra immaginaria», dice accennando la mimica di alcuni accordi su una chitarra elettrica immaginaria, il cui suono si diffonde nella sala.

«Sono qui per parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore, se avessi un cuore – ha proseguito il conduttore robotico -: discuteremo di tecnologia e innovazione, di come noi robot stiamo cambiando la vita di voi umani. Insieme possiamo fare molto, ma dobbiamo imparare a conoscerci meglio e lavorare fianco a fianco. Cominciamo a farlo su questo palco».

Dopodiché, Pepper ha introdotto i conduttori umani della serata: «Ecco perché voglio presentarvi due miei amici: sono giornalisti e si chiamano Alberto e Luca».

Il robot ha quindi scambiato alcune battute con Alberto Bollis, vicedirettore del Piccolo, e Luca Ubaldeschi, coordinatore editoriale eventi del gruppo Gedi, che hanno introdotto i temi della serata.

«Questo è un luogo davvero affascinante e se si parla del futuro sono nel posto giusto», ha commentato Pepper prima di essere portato via dal palco dal suo “creatore”, Matteo Nazzario dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo.

«Credo che in Pepper ci sia l'idea di credere a un robot di questo tipo – ha affermato Nazzario -, la costanza di cercare il miglioramento continuo e la consapevolezza di voler anticipare i tempi. Credo che in fondo in Pepper ci sia il futuro che sapremo scrivere, ma anche l'umanità che sapremo trasmettere».

Pepper è infatti uno dei primi robot da compagnia capace di relazionarsi e interagire con le persone, dotato di sistemi e sensori che gli permettono di prendere in considerazione ciò che lo circonda per rispondere attivamente alle necessità dei suoi utilizzatori. È in grado di leggere, di comprendere il significato di ciò che gli viene detto, ma anche di interpretare emozioni e stati d'animo degli interlocutori, reagendo di conseguenza. Si muove su ruote e dialoga con le persone, in diverse lingue, anche attraverso un tablet sul torso.

All'altro capo della serata, invece, la perfezione della tecnica è passata dalla robotica alla voce umana, quando il trio vocale Les Babettes ha accompagnato il pubblico del convegno durante il rinfresco finale, cantando il consueto repertorio jazz tra prosciutto in crosta e vino bianco. —





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