L’appello di un goriziano per cambiare il vaccino: «Sono a rischio trombosi e ho avuto un’emorragia»

Le rimostranze di Roberto Medeot che ha anche esibito il certificato firmato dal suo medico di base. «Volevo Pfizer o Moderna»
Francesco Fain

GORIZIA «Nessuno può obbligarmi a immunizzarmi con un vaccino, piuttosto che un altro. Troppi rischi per me vista la mia storia sanitaria. Ho rifiutato».

Roberto Medeot, goriziano, era rimasto vittima di un’emorragia cerebrale quattro anni fa. «E sono qui a raccontarlo soltanto perché non ero solo quando è arrivato il malore, sono stato prontamente soccorso e ho trovato un ottimo medico all’astanteria del San Giovanni di Dio». Insomma, tutto bene. Nei giorni scorsi, Medeot ha prenotato il vaccino contro il Covid-19. Nato a Gorizia nel 1949 era arrivato, finalmente, il suo turno. Solo che l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) aveva previsto l’utilizzo di AstraZeneca: una prospettiva assai poco gradita dal goriziano «non per una mia fissazione, bensì per motivazioni di salute inoppugnabili».

E, infatti, Medeot dispone di un certificato firmato dal suo medico di medicina generale. «Il paziente - si legge nel documento - presenta un rischio trombolitico (ipermocisteinemia) e, al contempo, un rischio emorragico (pregressa emorragia cerebrale). Per tale motivo si ritiene candidato non idoneo a ricevere il vaccino anti Covid-19 AstraZeneca». Un certificato redatto il 16 marzo scorso.

Il giorno successivo, Medeot ha inviato una mail ad Asugi in cui informava della presenza e dei contenuti del certificato firmato dal suo medico di base. «Sono ansioso di sottopormi a vaccinazione anti-Covid - ha scritto in quella corrispondenza - ma non voglio espormi a rischi maggiori del dovuto. Pertanto, richiedo che la struttura responsabile della mia convocazione al centro vaccinale venga preventivamente informata del mio stato di salute affinché si decida per l’utilizzo del vaccino più opportuno che non può né deve essere AstraZeneca, visto quanto successo in varie parti del mondo. Io firmerò il “consenso informato” ma, al contempo, “informato” sarà anche l’apparato che mi sottoporrà alla vaccinazione».

Ma, evidentemente, queste comunicazioni non sono bastate perché martedì mattina, Medeot si è presentato per la vaccinazione. «Ma ho trovato una dottoressa che voleva a tutti costi somministrarmi AstraZeneca, nonostante la certificazione del mio medico di base e l’illustrazione della mia storia sanitaria. Ho cercato di ottenere un vaccino diverso, ma senza fortuna. E non mi è restato altro che rifiutare la somministrazione. Ma vi pare possibile? Quella dottoressa, che arriva da Trieste, ha sicuramente applicato le regole ma ci vuole anche coscienza. Non possono espormi al rischio di una trombosi visto che già rimasi vittima di una delicatissima emorragia cerebrale. Per questo, voglio denunciare questo stato di cose».

Conclude Medeot: «Tale comportamento mi ha fatto imbestialire. Mi è sembrata una grande ingiustizia. Il primo scoglio che mi si è presentato è stato all’accettazione dove senza neppure guardare la documentazione e ignorando le mie argomentazioni, l’incaricata tirava un tratto diritto di penna sul vaccino che io accettavo (Moderna o Pfizer) sostituendolo con AstraZeneca. Finalmente arrivato al pre-triage medico, ho nuovamente spiegato la mia situazione ma niente. La dottoressa ha detto che se mi avesse sottoposto a una vaccinazione “fuori dalla prassi ufficiale” avrebbe commesso un “falso in atto pubblico”. A quel punto, me ne sono andato e niente vaccinazione». —

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