L’ansia da palcoscenico, adrenalina pura

Anche quest’anno giovani attori in competizione nel “Palio degli Asinelli”, un divertimento e forse un trampolino
Foto BRUNI TS 18 04 00 PALIO degli ASINELLI:Spettacolo del Liceo Stat.XXV Aprile di PORTOGRUARO
Foto BRUNI TS 18 04 00 PALIO degli ASINELLI:Spettacolo del Liceo Stat.XXV Aprile di PORTOGRUARO

Ansia, brividi, battito accelerato, euforia... No, non è la descrizione degli effetti dell’ultima serata di “sballo” ma è ciò che normalmente si prova salendo su un palcoscenico per recitare.

È quello che succede ogni anno ai ragazzi delle scuole superiori triestine, che fra aprile e maggio si sfidano a colpi di spettacoli. L’occasione infatti si presenta durante la rassegna del “Palio degli Asinelli” giunta ormai alla XXV edizione, che ha visto sfilare in questi anni, sul palco della Contrada prima e del Rossetti poi, migliaia di ragazzi qualcuno dei quali ha proseguito brillantemente la propria carriera nel mondo del teatro.

Ma cosa sta dietro allo spettacolo che la compagnia rappresentativa di quasi ogni scuola di Trieste mette in scena? Sicuramente l’impegno e la dedizione dei ragazzi, le ore ed ore di prove nel pomeriggio, ma anche l’esercizio della creatività al di fuori dell’orario scolastico. È innegabile che anche una produzione teatrale amatoriale come può esserlo quella autogestita da un gruppo di ragazzi metta in moto energie importanti: dalla stesura del copione al lavoro dell’attore, dalla scelta delle musiche e delle luci a quella delle scenografie e dei costumi. Una macchina organizzativa complessa che dà la possibilità ai giovani di esprimersi e di esercitare il loro talento. Quella della recitazione e del teatro nella scuola è una realtà di formazione che solo negli ultimi anni ha cominciato ad acquisire importanza e ad essere riconosciuta come tale.

All’interno dell’ambiente scolastico, per uno studente, far parte di un gruppo di coetanei può essere un pretesto per allargare la propria cerchia di amicizie. Spesso capita ai ragazzi del primo anno di sentirsi spaesati e poco partecipi alla vita scolastica e certamente il venire a contatto con studenti degli anni successivi e recitare insieme su uno stesso palcoscenico è uno stimolo alla socializzazione.

Se invece volessimo concentrarci sull’aspetto puramente didattico della faccenda? Anche qui, esprimersi davanti ad un pubblico facilita poi l’esposizione orale in classe durante le interrogazioni: cos’è la professoressa in confronto all’essere illuminati da potenti luci, rispetto al parlare ad un pubblico numeroso e carico di aspettative?

Queste iniziative, che a molti potranno sembrare uno spreco di tempo e di risorse pubbliche già così esigue, presentano vantaggi anche se analizzate proiettandosi nel futuro dei giovani studenti-attori. Un tipo di esperienza come lo è quella del Palio avvicina sicuramente i giovani al mondo della cultura e del teatro in particolare: si educano letteralmente i ragazzi ad essere dei buoni spettatori e magari anche degli entusiasti futuri addetti del settore.

La sensibilità nel comprendere la funzione educativa di un progetto simile sembra sia stata recepita, tuttavia in una Trieste con una fervente produzione teatrale, la presenza di numerosi teatri ed una storica abitudine nel gusto dell’andare a teatro sembra impossibile che un evento del genere sia così scarsamente pubblicizzato. Oltre ad amici, compagni di scuola, genitori e parenti vari alle rappresentazioni assistono pochi altri.

Non sarebbe doveroso da parte dello stesso Comune di Trieste finanziare maggiormente l’informazione al riguardo? Affiggere qualche cartellone nelle strade della città e presenziare alle rappresentazioni? Nell’attesa di una partecipazione più ampia da parte di tutta la nostra città, i ragazzi continueranno sicuramente a sostenere questa manifestazione e ad impegnarsi per arricchirla.

Entusiasmo, esaltazione, gioia, soddisfazione, realizzazione personale... no, non sono gli effetti di un buon risultato alla Maturità. È ciò che si prova nel ricevere gli applausi del pubblico.

Romina Colbasso

Classe II A

Liceo classico

F. Petrarca

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