L’Anmic denuncia: «Per i disabili è ancora caos-Isee»

Da Roma non arriva ancora alcuna schiarita sul calcolo dell'Isee per i disabili, e così anche nell'Isontino centinaia di invalidi e disabili non possono accedere alle agevolazioni che spetterebbero loro di diritto.
A rilanciare un allarme di cui si era a lungo parlato già lo scorso anno, dopo il caos e le polemiche provocati dalle nuove disposizioni entrate in vigore per quanto riguarda le metodologie di calcolo dell'Isee, è la presidente provinciale dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) Eleonora Oddo. Che, quotidianamente, deve confrontarsi con le richieste di chiarimento, di aiuto e di informazioni da parte di associati - l'Anmic ne conta circa 2500 in provincia di Gorizia - che non hanno modo di accedere alle agevolazioni. Il nodo è sempre lo stesso: l'inserimento di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento, previsto dalla nuova normativa, nel calcolo dell'Isee. «Il Governo aveva detto che questo sarebbe stato bilanciato in qualche modo da tutta una serie di detrazioni - spiega Eleonora Oddo -, ma il risultato invece è che, inserendo anche pensioni e indennità nel reddito dichiarato con l'Isee, i calcoli saltano e centinaia di disabili e invalidi che avrebbero diritto ad agevolazioni e prestazioni assistenziali non ricevono nulla. Perché, ovviamente, il loro reddito risulta più alto di quello che in realtà è». Parliamo, per intenderci, di persone che hanno ricevuto una certificazione di disabilità al 100%, e che vivono con una pensione di invalidità di poco più di 270 euro al mese, o con un'indennità di accompagnamento da circa 500 euro al mese. Somme che, è facile capirlo, non permettono di condurre una vita dignitosa e tantomeno di accedere alle cure e all'assistenza necessaria. Difficile quantificare esattamente il numero delle persone in difficoltà a causa del problema Isee, ma il loro numero è davvero consistente.
«Nell'Isontino, solo per quel che riguarda gli associati all'Anmic, credo che possiamo parlare almeno di trecento o quattrocento persone - dice Eleonora Oddo -, ma il loro numero è sicuramente ancora più elevato se allarghiamo il discorso a tutti i disabili e invalidi. Le certificazioni di disabilità sono in aumento, in questi anni, perché la vita media si sta allungando e ci sono sempre più persone anziane, e purtroppo aumentano anche i minori vittime di patologie invalidanti». Eleonora Oddo fin dall'anno scorso ha iniziato una battaglia per sensibilizzare la politica sulla necessità di cambiare il metodo di calcolo dell'Isee. «Il Tar del Lazio e poi il Consiglio di Stato hanno riconosciuto come illegittimo l'inserimento di pensioni e indennità nel reddito rilevante ai fini dell'Isee - dice -, ma i tempi della politica e della burocrazia sono biblici e nulla ancora è cambiato. Allora io chiedo alle istituzioni e ai rappresentanti politici di fare pressioni sul Governo perché agisca in fretta. E, nel frattempo, sarebbe il caso di prevedere dei fondi e delle risorse ad hoc per venire incontro agli invalidi che non possono accedere all'assistenza senza l'Isee».
Ma c'è anche un'altra emergenza che l'Anmic si trova ad affrontare. «Dalla chiusura dell'Ospizio Marino di Grado non abbiamo più una struttura convenzionata e riconosciuta dove poter far svolgere la riabilitazione agli invalidi nostri associati - spiega Oddo -. Avevamo impostato degli accordi con la precedente dirigenza dell'Azienda sanitaria, ma dopo la rivoluzione dell'anno scorso tutto si è arenato e siamo ancora in attesa di novità».
Marco Bisiach
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