Lampada da comodino innesca le fiamme Anziana muore per asfissia dentro casa

L’hanno trovata riversa sul pavimento, in soggiorno, mentre l’appartamento era già invaso dal fumo e dalle fiamme. Ida Paternostro, 83 anni, è morta ieri mattina nel suo alloggio al pianterreno del numero 15 di via Batagely, a Borgo San Sergio, dove abitava da sola: un palazzo di due piani, stretto su una viuzza che porta a un gruppetto di case e a un piccolo giardino di condominio. L’anziana probabilmente è deceduta per asfissia.
Le ricostruzioni sulla dinamica dell’incendio sono ancora al vaglio della polizia scientifica, ma le prime ipotesi che circolavano ieri sono state confermate nel corso della giornata da più fonti.
Per quanto possa apparire strano, si presume che il rogo abbia avuto origine da un armadio della camera da letto. Già, proprio da un armadio. Com’è possibile?
Erano circa le 6.30-6.45 del mattino. L’ottantatreenne, in quel momento già sveglia, si era accucciata davanti al mobile per prendere qualcosa. Per farsi luce teneva in mano la vecchia abat-jour del comodino, che poi avrebbe appoggiato inavvertitamente troppo in prossimità del mobile. Un errore fatale.
La lampada, man mano che passavano i minuti, si sarebbe surriscaldata intaccando ciò che stava vicino: uno scaffale, forse. O, chissà, una coperta, un lenzuolo o un indumento. L’anziana, spaventata dal fumo, ha chiuso le ante. Il fuoco si è quindi propagato velocemente nell’armadio e, subito dopo, nel resto della stanza. Mancava ormai l’ossigeno.
Ida Paternostro, forse già confusa e stordita, ha fatto qualche passo a fatica, trascinandosi. Cercava di uscire dalla camera. Pochi metri oltre la porta, ha perso conoscenza. Era ormai distesa per terra. E così è rimasta.
È stato un vicino a chiamare i soccorsi, allertato a sua volta da un’altra vicina che si era accorta del fumo nero che fuoriusciva dalla finestra della stanza da letto, quella che dà sul giardino, e forse anche dalla porta d’ingresso dell’appartamento.
Ma purtroppo i soccorritori, per quanto viaggiassero a sirene spiegate come in qualsiasi richiesta d’intervento, non sono riusciti a raggiungere immediatamente il luogo dell’incendio: la sala operativa di Palmanova (il Nue), che ha ricevuto la telefonata di aiuto, avrebbe confuso via Batagely, quella di Borgo San Sergio dove effettivamente è avvenuta la tragedia, con via dei Battigelli che invece si trova a Longera. Sono quindi passati parecchi minuti, stando a quanto riferito dai testimoni (sembra addirittura una ventina), prima che i vigili del fuoco - e probabilmente anche le ambulanze - riuscissero a localizzare il posto giusto.
Un errore del tutto comprensibile vista la somiglianza del nome delle due vie, facilmente confondibile in una chiamata di emergenza che possiamo immaginarci concitata e piena di angoscia. Via dei Battigelli, a Longera, è peraltro un luogo non semplice da percorrere: si tratta di una stradina stretta che attraversa una zona boschiva, in cui è piuttosto complicato fare manovra. I grossi camion dei vigili del fuoco avranno avuto difficoltà a fare dietrofront. Da quanto risulta il vicino che ha chiamato i soccorsi, non vedendo arrivare nessuno, ha telefonato una seconda volta per sollecitare.
Il corpo della vittima, ieri, è rimasto a lungo all’esterno del condominio, avvolto da un lenzuolo. Attorno, oltre alla polizia e ai vigili del fuoco, anche i parenti dell’ottantatreenne.
Ida Paternostro è stata portata via attorno alle undici e mezzo. I vigili del fuoco hanno prelevato anche la lampada che potrebbe aver originato il rogo. —
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