L’amico di Stefano in tribunale ricostruirà la tragedia del pozzo
Dopo l’altalena di emozioni contrastanti che ha caratterizzato il funerale di Stefano Borghes, la parola passa nuovamente alle indagini. Per ricostruire gli istanti precedenti al drammatico volo in fondo al pozzo del parco di villa Coronini Cronberg costato la vita al tredicenne goriziano, domattina è previsto l’incidente probatorio con il compagno di squadra del ragazzo nella gara di orienteering.
Martedì il giudice per le indagini preliminari Carlo Isidoro Colombo ha accolto la richiesta di audizione del minore presentata dal pm Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo aperto per omicidio colposo. Nel registro delle notizie di reato sono iscritte complessivamente 14 persone: l’intero curatorio della Fondazione Coronini Cronberg, il suo direttore e i due animatori del centro estivo parrocchiale “Estate tutti insieme” che avevano in carico il gruppo di Stefano il giorno della tragedia.
L’audizione prevista per le 10.15 si svolgerà nell’aula dell’ex corte d’assise del tribunale di Gorizia. Il ragazzino, rappresentato dai genitori, in quanto minore, sarà sentito in modalità protetta con l’ausilio di uno psicologo. A differenza delle altre testimonianze fino a qui raccolte, questa avrà valore di prova nel corso del futuro dibattimento giudiziario. Gli atti svolti dal pm durante le indagini preliminari servono solo a ricostruire il quadro generale della situazione e non hanno valore di prova diretta. È però possibile che nel corso delle stesse indagini preliminari si renda necessaria l’immediata acquisizione di una “vera” prova per il timore che si possa disperdere (nel caso particolare, il ricordo del compagno di squadra di Stefano con il passare del tempo potrebbe subire alterazioni, vuoti o involontari condizionamenti dovuti anche al percorso di supporto psicologico avviato con l’Azienda sanitaria). In questi casi si ricorre quindi a un procedimento incidentale che apre una “parentesi giurisdizionale” nel corso delle indagini preliminari, il cui risultato potrà eventualmente essere usato direttamente nel dibattimento.
In sostanza, l’incidente probatorio si svolge con le stesse forme e negli stessi modi del dibattimento con la prova che viene assunta alla presenza delle parti e in contraddittorio tra loro. Con tutte le cautele del caso, domani tanto il pubblico ministero quanto i legali degli indagati potranno quindi partecipare attivamente all’audizione del minore.
Come ha già fatto nelle ore immediatamente successive all’incidente, il ragazzo sarà chiamato a riportare quello che ha visto e sentito, ma anche quello che non ha visto e non ha sentito. Saranno importanti tanto i “pieni” quanto i “vuoti”. Dovrà raccontare se Stefano stesse correndo verso il pozzo o meno; se si sia solo appoggiato alla copertura o se, invece, in qualche modo, sia salito sullo stesso pozzo; se con loro ci fosse qualcuno o se, al contrario, i due si trovassero nella corte delle scuderie da soli.
La sensazione è che il ragazzo sarà semplicemente chiamato a confermare dal pm Iozzi il racconto già registrato nel verbale della prima audizione e che, a meno di particolari necessità contingenti, vista la delicatezza della situazione, i legali diparte si limiteranno a prendere atto della situazione ascoltando la testimonianza. —
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