L’amicizia commovente tra Nathan e Chicco

Il primo è un Labrador, il secondo un cucciolo di cinghiale Sono diventati così inseparabili da dividere persino il cibo

TRIESTE. Che i cani abbiano un cuore grande, già lo sappiamo. Ma il tassello che probabilmente ci manca è sapere che anche i cinghiali sanno essere compagni, affettuosi e giocherelloni. Lo testimonia la storia di Nathan e Chicco, un cane Labrador e un cucciolo di cinghiale, diventati tanto amici da essere appellati da tutti «inseparabili». Tra una passeggiata, una dormita e tanto tempo dedicato ai giochi, non rimangono mai a più di una decina di metri di distanza l’uno dall’altro.

Nathan è un cane di razza Labrador, ossia una taglia medio-grande, dal pelo bianco. Nato nel 2015, è vivace e mattacchione, come è normale per ogni giovane cane. Ma ha anche un istinto protettivo: lo dimostra il fatto che, in passato, ha già fatto da baby-sitter a un agnellino e, in un’altra occasione, a delle paperelle.

Stavolta è il momento di prendersi cura di un cucciolo di cinghiale, rimasto solo nei pressi di un ruscello nel bosco poco dopo essere nato. La madre sembra non esserci più, molto probabilmente uccisa dopo qualche a battuta di caccia e Nathan prende con sé il piccolo. Lo porta a casa, nel cortile. Al “pigiamino”, giovane cinghiale chiamato così per via delle righe bianche sulla schiena, verrà dato il nome Chicco.

Le vicissitudini di Nathan e Chicco si svolgono a Garbagna, un piccolo borgo tra le colline in provincia di Alessandria, ma potrebbero accadere dappertutto, anche perché la cosiddetta “emergenza cinghiali” si registra un po’ ovunque nel nostro Paese, da Nord a Sud. Il cane e il cinghialetto protagonisti di questa storia fanno tutto insieme, ogni giorno: dormono insieme su una poltrona all’interno della casa in cui vivono, passeggiano per il paese, dividono il cibo in scatola. Uno corre dietro all’altro e viceversa.

Anche la famiglia di Nathan ha adottato Chicco, così come il loro quattro zampe domestico. Non c’è nessuna intenzione di addomesticare il cinghiale, ma solo la volontà di aiutarlo a sopravvivere, nel rispetto della sua natura di animale selvatico.


 

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