L’amata Margherita legata al territorio e alla sua cultura

Sempre pronta a collaborare alle più diverse iniziative aveva avuto anche contatti e amicizie con numerosi gradesi Aveva sostenuto Grado Teatro

GRADO. Tanti davvero sono stati i nobili che sono accorsi a dare l’ultimo saluto all’amata contessa Margherita Cassis Faraone, che aveva avuto anche numerosi contatti e legami amichevoli con persone di Grado. Sempre pronta a collaborare per le più diverse iniziative culturali, aveva sostenuto anche l’associazione Grado Teatro, in particolar modo in occasione dell’allestimento a Terzo d’Aquileia della commedia “Il casotto numero 5” di Antonio Boemo ispirato a “Le Maghe di Grado” di Ippolito Nievo. Le “maghe” non erano altro che le contessine Cassis, parenti dirette della scomparsa contessa Cassis Faraone. Parte della scena teatrale itinerante si svolse nella villa della Contessa Cassis Faraone, a Terzo d’Aquileia, da dove uscirono le contessine impersonate da alcune attrici gradesi.

Le contessine Cassis nacquero dal matrimonio di Pompeo Cassis con Giovanna Colloredo-Mels celebrato nel 1837, che ebbero ben 9 figli. Pompeo Cassis, nato a Trieste nel 1794, era figlio del “Gran doganiere” Antonio Cassis Faraone che fece la sua fortuna in Egitto prima di rifugiarsi con le sue notevoli ricchezze nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Fece diversi investimenti acquistando anche 2.000 ettari di beni di enti religiosi della Bassa friulana da Aquileia a Precenicco, e contestualmente iniziarono gli scavi archeologici ad Aquileia. Il Museo archeologico della città romana, inaugurato il 3 agosto 1882 dall’arciduca Ludovico, è ospitato proprio a Villa Cassis Faraone. La prima villa edificata a Terzo (quella attuale dovrebbe ora fa capo a Theodor, uno dei figli della contessa scomparsa) andò distrutta da un incendio nel 1895; allora bruciarono documenti e beni davvero preziosi.—

An. Bo.

Riproduzione riservata © Il Piccolo