L'alleanza fra Samer e Comune di Trieste lancia la cittadella sportiva in via Locchi
TRIESTE Pallanuoto Trieste, San Giusto Scherma, Fiamma Karate, Calicanto: su questo quadrilatero associativo poggia un ambizioso progetto che ha come obiettivo recuperare le strutture inutilizzate di via Locchi, sotto la sede della Polizia locale, per conferire a esse polifunzionalità di utilizzo sportivo.
Il pivot finanziario della riqualificazione è la Samer, perché l’idea del lifting è venuta al capitano-console Enrico. Dal punto di vista tecnico-amministrativo, si tratta di un project financing in accordo con il Comune, proprietario del sito. Il valore dell’operazione è di 2 milioni di euro.
Il proposito, equipaggiato di rendering e di ulteriori particolari in cronaca, sarà presentato tra un paio di settimane con i crismi dell’ufficialità. La notizia non è nuovissima, perché se ne era parlato già a inizio d’anno, quando ad anticipare alcuni aspetti del fascicolo era stato l’assessore allo Sport, Giorgio Rossi, che però non fece il nome dell’investitore privato. A sollecitare l’attenzione giuntale verso il recupero dell’area abbandonata fu il presidente della IV commissione consiliare Michele Babuder.
Adesso il refitting di via Locchi è uscito dal riserbo, avendone accennato lo stesso Samer in una recente occasione pubblica. Contesto e programma meritano un rapido approfondimento. Innanzitutto l’intervento Comune-Samer riguarderà una palestra da anni in disuso, l’ex sede della Pallacanestro Trieste, una parte della copertura del park Sant’Andrea (accesso da via Carli). In sostanza, due piani vuoti da ristrutturare cui si aggiunge il tetto del garage. Samer ha impostato il negoziato con Rossi e con il direttore dei Lavori pubblici, Enrico Conte.
Il recupero si veste di giovane, tant’è che una delle proposte di Samer riguarderà l’organizzazione di corsi dopo-scuola ad affiancare l’attività sportiva. Lo svolgimento di centri estivi rinforzerà l’utilizzabilità di questa porzione di via Locchi. Sia Rossi che Samer hanno visto in questa realizzazione l’opportunità di dare vita a una “cittadella dello sport” coinvolgendo l’intera impiantistica esistente nella zona: quindi il polo natatorio della Bianchi, la palestra usata prevalentemente dal basket ma non disdegnata dai campionati di volley, il campo di calcio del Sant’Andrea sul quale sta per iniziare un ripristino da mezzo milione di euro.
Samer, patron della pallanuoto, pensa inoltre di evitare ai suoi atleti l’avanti/indietro per gli allenamenti da San Giovanni. Ma pensa soprattutto alla posizione strategica del futuro impianto: non è lontano dal centro e comunque è ben collegato dal trasporto pubblico, c’è il parking (tra l’altro proprio sotto i campi “open”).
C’è un ampio bacino di utenza rappresentato da non meno di duemila persone che lavorano nel “polo direzionale” formato da Fincantieri (palazzo della Marineria), da Italia Marittima (idem), da Allianz (largo Irneri), da Autovie Venete e da Friulia: non faranno agonismo, ma qualche momento ginnico-sportivo potranno anche permetterselo. Senza dimenticare la presenza del comando regionale della Guardia di Finanza. A poche decine di metri, quasi un naturale serbatoio di energie fresche per le discipline sportive, il complesso scolastico “Campi Elisi” con gli istituti de Morpurgo e Stock.
Dopo che si sarà fatta “Samer sport city”, mancherà ancora una casella alla redenzione dell’area: l’ex mensa della Fabbrica Macchine, dove oggi pranzano topi e insetti. Cliente fissa delle alienazioni comunali, senza corteggiatori.—
Riproduzione riservata © Il Piccolo