L’allarme Unicef: «Bambini a rischio gelo nei Balcani»

Temperature a meno venti e neve creano casi di ipotermia e polmonite tra i piccoli profughi. Diversi casi già segnalati da Save the children
Un bimbo infreddolito al confine tra Macedonia e Serbia
Un bimbo infreddolito al confine tra Macedonia e Serbia

BELGRADO Con le temperature che, secondo le previsioni, oggi toccheranno i -20 gradi centigradi al confine tra Macedonia e Serbia, i bambini in viaggio lungo la rotta dei rifugiati sono a rischio di ipotermia, polmonite e altre malattie respiratorie potenzialmente mortali: è l'allarme di Unicef e anche dello staff di Save the Children.

Gli operatori del centro di accoglienza di Presevo, al confine tra Serbia e Macedonia, parlano di 15 centimetri di neve sul terreno e di bambini che arrivano con le labbra livide, sofferenti e tremanti per il freddo. Le madri, esauste, non sanno come tenere i loro bambini al caldo e all'asciutto e scivolano portandoli in braccio sulle strade ghiacciate. Il personale di Save the Children a Belgrado ha già segnalato vari possibili casi di ipotermia e di congelamento. Nonostante le temperature glaciali, segnala l'organizzazione, circa mille rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan e Iraq effettuano ogni giorno la traversata del Mar Egeo, tra la Turchia e la Grecia.

Gli arrivi proseguono dunque sulle isole greche, compresa quella di Lesbo, dove nevica questa settimana e i bambini arrivano il più delle volte con indosso solo una maglietta, bagnati fradici dopo aver viaggiato su gommoni pericolanti. Save the Children ha aperto uno spazio a misura di bambino a Presevo e fornisce aiuti ai bambini sia al confine serbo macedone che al confine con la Bulgaria e la Croazia e in altre postazioni lungo il loro percorso in Serbia. Nonostante questi aiuti, i bambini sono esposti a temperature molto rigide, costretti a percorrere lunghe distanze e a dormire all'addiaccio lungo la strada verso la salvezza.

A Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove si prevede che la temperatura scenda a -13°C questa settimana, le autorità hanno bloccato l'accesso a un centro di transito dove le agenzie umanitarie distribuivano tende riscaldate e cibo ai migranti in transito. Le famiglie sono ora costrette a dormire all'aperto in una stazione di servizio nelle vicinanze. Save the Children si appella ai governi affinché diano priorità alla protezione immediata dei bambini e delle loro famiglie e ai bisogni umanitari.

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