L'allarme dei sindacati: «Carenza di organico negli ospedali. Così si rischia la paralisi»
I sindacati lanciano l’allarme sul personale, insufficiente per rispondere all’emergenza e stremato da un anno di trincea.
La Fials Confsal chiede con Fabio Pototschnig un incontro alla Regione «sulla situazione critica» dell’Azienda giuliano isontina e quella friulana: «Al Pronto soccorso l’aumento esponenziale degli accessi di positivi sottopone il personale a carichi di lavoro ai limiti della sopportabilità e analoga condizione è vissuta in terapie intensive, reparti degenza e servizi diagnostici. È indispensabile che la Regione metta in atto, in tempi rapidi, tutti i provvedimenti necessari affinché le Aziende possano assumere le figure professionali indispensabili a garantire un’adeguata assistenza ai cittadini. Difficilmente il personale potrà reggere a lungo a questi ritmi e a queste condizioni operative: le recenti dimissioni improvvise di sei infermieri lo confermano».
Il segretario del Nursind Fvg Luca Petruz sottolinea che «gli infermieri non aumentano, ma stanchezza, età sempre maggiore, mancata formazione per l’area Covid portano a uno stress continuo e conseguente burnout. A fronte della crisi emergenziale nei Pronto soccorso, a nome degli infermieri chiediamo ai cittadini di evitare assolutamente di uscire da casa con qualsiasi mezzo, onde evitare incidenti che potrebbero ancor di più aggravare la situazione ormai satura di tutto il servizio di emergenza territoriale».
Il segretario regionale della Uil Sanità Luciano Bressan evidenzia infine che «non riusciamo più a trovare personale medico per coprire il turn over e rimpinguare le realtà in grave sofferenza. Il rischio più grosso è che medici, infermieri e oss mollino i nostri ospedali, che si licenzino. Chiediamo alla politica regionale di attivarsi con un piano Marshall che preveda in tempi rapidissimi la formazione di personale oss e infermieristico». —
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