L’allarme dei Caf sul 730 precompilato

I Centri di assistenza fiscale nel panico: «Il 70% delle pratiche dovrà essere aggiornato». In arrivo maxi code agli sportelli
Di Marco Ballico
MODELLO 730/2004 TASSE IMPOSTE CONTRIBUTI PACCHI
MODELLO 730/2004 TASSE IMPOSTE CONTRIBUTI PACCHI

TRIESTE. Un altro caos. Non grande quanto quello provocato dalle nuove regole Isee, ma un ulteriore aggravio di lavoro, e responsabilità, per i Caf del Friuli Venezia Giulia. Il tema è quello dei 730, disponibili dal prossimo 15 aprile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, in una fase di rodaggio tutta da sperimentare. La novità del modello precompilato, secondo la Consulta regionale dei Centri per l’assistenza fiscale, riguarda 200mila persone in Fvg, circa 140mila delle quali saranno però costrette a interventi di integrazione. «Almeno il 70% delle pratiche avrà la necessità di un aggiornamento», conferma Silvano Petris, responsabile dei Caf della Cgil Friuli Venezia Giulia. Ciò non significa automaticamente che tutti i 200mila cittadini interessati si metteranno in fila allo sportello dei Caf per chiedere un aiuto, ma è certo che buona parte di quelle persone, trattandosi della prima volta del progetto 730 precompilato, chiederanno almeno informazioni.

Il problema è, tra l’altro, anche di natura tecnica. In una regione con dati ben poco soddisfacenti sulla capacità informatica della popolazione, per molti contribuenti la presentazione della dichiarazione sarà particolarmente complessa, a partire appunto da chi non ha dimestichezza con il computer. Il modello 730 non sarà infatti inviato in forma cartacea, ma dovrà essere scaricato online dal sito dell’Agenzia diretta da Rossella Orlandi, o in alternativa richiesto telefonicamente a un servizio di risposta automatica oppure ancora rivolgendosi agli uffici territoriali dell’ente. Di qui, sin d’ora, la disponibilità dei Caf dei sindacati e di quelli delle associazioni a favorire l’operazione di “download”, oltre che al confronto della rispondenza del 730 precompilato alla documentazione fiscale degli utenti.

Ma, ed è questo che presumibilmente aggraverà il lavoro degli sportelli, per sette pratiche su dieci si renderanno necessari interventi di modifica e integrazione. Il motivo? L’assenza nell'elaborato di quest’anno di diverse categorie di spese deducibili e detraibili. Le più rilevanti sono quelle sanitarie e farmaceutiche ma anche, tra l’altro, le uscite per l’istruzione o per le attività sportive dei figli. Se dunque, rileva la Consulta regionale dei Caf Fvg, «l’introduzione del 730 precompilato risponde a un condivisibile obiettivo di semplificazione fiscale, il primo anno di attuazione della misura porterà inevitabilmente un aggravio delle procedure proprio perché diverse categorie di spese che si possono dedurre o detrarre non rientrano della documentazione». Ed è proprio questo “vuoto” che i Caf saranno chiamati a colmare intervenendo sul testo precompilato con integrazioni e, se necessario, con l’invio definitivo della dichiarazione. «Il tutto - precisano i rappresentanti dei Centri per l’assistenza fiscale - previa delega scritta, per consentirci l’accesso al “cassetto fiscale” del contribuente». «Rivolgendosi ai nostri sportelli - conclude la Consulta - i contribuenti ne guadagneranno non soltanto in tempo, ma anche in tranquillità e sicurezza. In caso di modifica del 730, infatti, la responsabilità dell’inoltro della documentazione all’Agenzia delle Entrate sarà in capo al Caf». Confortante, certo, ma sarà anche inevitabile prepararsi a non poche code, vista la concomitante attività di elaborazione dei nuovi Isee (150mila complessivamente). «La quantità di lavoro non è nemmeno paragonabile - dice Petris -, ma è chiaro che i 730 si sommeranno a un carico già molto pesante. Noi della Cgil, di dichiarazioni dei redditi, ne facciamo circa 60mila all’anno».

Particolare attenzione andrà rivolta alla conservazione dei documenti: «I Caf sono obbligati a tenere una copia, in caso contrario si paga la sanzione». Il decreto governativo chiarisce infatti che Caf e professionisti abilitati, in caso di errore, saranno chiamati al pagamento di un importo che corrisponde alla somma dell’imposta dovuta dal contribuente, maggiorata degli interessi e della relativa sanzione che il fisco avrebbe dovuto imporre all'utente.

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