L’aeroporto scomunica le lanterne cinesi

Una lettera dello scalo indirizzato ai Comuni del circondario: «Sono pericolose, ne abbiamo rinvenute 22 sulle piste»
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. Lanterne cinesi da vietare. Possono essere un reale pericolo per la navigazione aerea ed è per questo motivo che le amministrazioni comunali debbono collaborare per dissuadere i cittadini a utilizzare questa sorta di piccole mongolfiere che accendono la fantasia, fanno cullare i sogni sospesi per l’aria. Questo il senso di una lettera che l’aeroporto di Ronchi dei Legionari ha inviato a tutti i Comuni il cui territorio si sviluppa su di un perimetro di 8 chilometri dallo scalo. Dunque non solo Ronchi dei Legionari, ma anche Monfalcone e Staranzano e, ancora, Turriaco, San Pier d’Isonzo, Doberdò, Fogliano Redipuglia, San Canzian d’Isonzo, Gradisca, Romans, Villesse, Sagrado, Savogna, Farra, Mariano, Cervignano del Friuli, San Vito al Torre, Campolongo-Tapogliano, Fiumicello, Villa Vicentina, Aquileia e Terzo di Aquileia.

Una missiva con la quale si chiede la fattiva collaborazione perché tale pratica, divertente ma pericolosa, venga se non proibita almeno dissuasa. Un divertimento semplice e affascinante, dal costo davvero modico, ora di moda, che però può diventare un gioco pericoloso. Le lanterne, spinte in cielo da una fiammella, a volte atterrano su alberi o terrazzi e possono provocare danni a cose o persone. O, peggio ancora, possono provocare danni e rappresentare pericolo per il traffico aereo sia in decollo sia in atterraggio. «Si porta a conoscenza delle amministrazioni comunali – si legge nella lettera - la problematica costituita dalle lanterne cinesi, che rappresentano un intrinseco pericolo per il traffico aereo oltre che una potenziale fonte di innesco di incendi». Viene a tale scopo ricordato che, nel novembre del 2012, a Roma Ciampino, un Boeing 737/800 di Ryanair aveva dovuto bloccare il decollo proprio per l’«ingestione» nel motore di una lanterna cinese. «Nel sedime aeroportuale dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dal 2014 ad oggi - prosegue lo scalo - sono state rivenute a terra ben 22 lanterne. Si chiede quindi la collaborazione delle amministrazioni comunali affinchè sensibilizzino i propri concittadini ai rischi connessi con l’uso di tali strumenti».

La comunicazione prosegue ricordando che il lancio delle lanterne cinesi, proprio per la pericolosità e per l’uso di fiamme, è soggetto per legge alla licenza prevista dall’articolo 57 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, il quale prevede una ammenda fino a 103 euro per chi non lo rispetta. Esiste anche una circolare dell’Ente nazionale aviazione civile su “Eventi e attività speciali interessanti il traffico aereo” che prevede che chi abita nel raggio di 8 chilometri da un aeroporto e intende accendere fuochi pirotecnici, ma in questo caso anche lanciare delle lanterne cinesi, deve chiedere autorizzazione alla direzione aeroportuale.

Da ricordare poi, che già qualche anno fa anche l’Italian pilots association, sigla che contraddistingue l’associazione dei piloti d’aereo italiani, aveva lanciato un allarme: le lanterne cinesi possono nuocere anche agli aerei; e questo accade soprattutto se i velivoli sono in discesa, in avvicinamento o atterraggio alla pista.

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