L’aereo dimenticato che da 14 anni giace sulla pista di Ronchi

RONCHI DEI LEGIONARI. Il prossimo 20 aprile saranno la bellezza di 14 anni. E lui è ancora lì, a riflettere un’immagine sinistra e inquietante, pessimo biglietto da visita dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari.
È quello che resta dell’aeromobile Mc Donnell Douglas Md82, ora desolatamente parcheggiato lungo la recinzione dello scalo e che fu, la mattina del 20 aprile 2004, protagonista di un incidente (urtò con l’ala un camion utilizzato nei lavori di ampliamento della pista) tanto incredibile, quando drammatico, anche se, fortunatamente, non ci furono conseguenze serie per i 91 passeggeri che erano a bordo del volo Alitalia proveniente da Roma Fiumicino. Da allora, chi atterra o chi parte da Ronchi dei Legionari, lo può vedere, uno scheletro d’acciaio che, forse, andrebbe cancellato per sempre dopo 14 anni.
Ma, va detto, il presidente, Antonio Marano e il direttore generale, Marco Consalvo, hanno ben altri problemi da risolvere, che pensare a questo catorcio di latta. Anche se, in un prossimo futuro, qualcosa bisognerà escogitare, perché uno scalo moderno ed accogliente non può certo convivere con questa scomoda presenza. Negli anni passati si era parlato di trasformarlo in un museo dell’aviazione, in un gate guardian da mettere in mostra all’esterno dello scalo, in un manufatto per le esercitazioni dei Vigili del fuoco. Ma nulla si è mosso ed il Md82 è ancora la, vuoto, senza sedili, senza strumentazioni, senza motori. Lo si vede quando si è seduti a bordo di un aereo, ma non è difficile scorgerlo mentre si percorre la strada che porta a San Zanut. È li che, la notte del 13 settembre del 2012, è stato trasferito. Anche perché, da allora, il velivolo è di proprietà della società di gestione che, all’epoca della presidenza Dressi, l’aveva acquistato per una cifra irrisoria della quale, però, non è mai stata comunicata l’esatta entità. Poche migliaia di euro, comunque, visto che esso non può certamente volare. Prima i tecnici di Alitalia, poi quelli della Boeing, che aveva assorbito la Mc Donnell Douglas, dopo accurati sopralluoghi, avevano stabilito la sorte dell’aereo. I danni subiti dall’ala destra e quelli conseguenti alla fusoliera, ne avevano sconsigliato la radiazione, in quanto non avrebbe più potuto volare. Già nell’estate del 2004, come prima operazione, d’immagine più che altro, un tecnico verniciatore aveva provveduto a cancellare la scritta Alitalia sulla fusoliera e il logo tricolore sulla coda del velivolo. Così da renderlo il più anonimo possibile. Il Mc Donnell Douglas Md82, marche I-DAWR, era stato consegnato dall’industria americana poi fusasi con il colosso Boeing all’Alitalia, che lo aveva denominato “Venezia”, il 25 marzo del 1985. Figlio del “mitico” DC9 serie 30, entrato in servizio con Alitalia nel 1967, l’Md82 aveva una lunghezza di 45, 1 metri, un’apertura alare di 32, 9 metri, un’autonomia a pieno carico (22. 130 litri di carburante) di 2. 000 chilometri ed una velocità di crociera di 820 chilometri orari. Nelle due versioni poteva trasportare tra i 131 ed i 163 passeggeri. Era la mattina del 20 aprile 2004. Alle 10. 43 un Md82 di Alitalia proveniente da Roma, toccava terra all’aeroporto di Ronchi dei Legionari. Pochi minuti dopo, mentre il velivolo percorreva il raccordo “Bravo” in direzione del piazzale di sosta, l’urto con un autocarro impegnato in alcuni lavori nella zona. A bordo anche personaggi famosi come il cantante Lucio Dalla, l’impresario musicale David Zard e il direttore de Il Piccolo dell’epoca, Alberto Statera.
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