Ladro prigioniero di un rottweiler nell’impresa che voleva svaligiare

di Stefano Bizzi
Il cane ha lasciato entrare l’intruso. Ma non lo ha fatto uscire. Come da manuale. Incurante del vento e del freddo siberiano che in questi giorni sta sferzando anche Monfalcone, si è piazzato davanti alla porta degli uffici dell’azienda e lo ha trattenuto tutta la notte. È rimasto lì fino all’arrivo del padrone. Protagonista della vicenda avvenuta la scorsa notte nella zona industriale di Panzano è Drago, un rottweiler di 8 anni.
L’intruso è un cittadino rumeno sui 45 anni residente a Monfalcone (di cui non sono però note le generalità). Si è intrufolato alla It Costruzioni di via dei Canneti forse per rubare uno o più mezzi dell’impresa edile, ma ha fatto male i suoi conti. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe raggiunto l’azienda in bicicletta (ne è stata trovata una abbandonata proprio vicino all’ingresso) e, scavalcato il cancello, avrebbe attraversato indisturbato e senza problemi l’ampio piazzale della ditta fino alla zona degli uffici, dove si è introdotto dopo aver spaccato una finestra. Nell’entrare, l’uomo si è anche ferito a una mano.
Una volta dentro, pensando forse che il peggio fosse ormai passato, ha preso un mazzo di chiavi e ha imboccato la porta d’uscita. Qui la brutta sorpresa. Sull’uscio, ad attenderlo, nel buio, c’erano Drago e due file di denti bianchi e aguzzi. Il cane ha ringhiato e lui ha capito d’essere in trappola.
Chiusa la porta l’intruso ha pensato e ripensato a come uscire da quella situazione imprevista, ma non ha trovato altra soluzione che attendere l’arrivo dei titolari. Rassegnato ha preso da un appendiabiti una giacca a vento e si è messo a dormire su una poltrona. Proprio sulla poltrona dell’ufficio lo ha trovato rannicchiato alle 6.20 il signor Martino Iona, padre della titolare. «Normalmente il cane sta nella cuccia – racconta -. Gli operai mi hanno detto che quando sono arrivati avevano notato che Drago si agitava dietro alla porta dell’ufficio, ma non avevano dato tanto peso alla cosa. Quando poi sono arrivato io, entrando, ho trovato l’intruso che dormiva sulla poltrona. A malapena si vedeva spuntare la testa. Ho pensato che si trattasse di un operaio che non si sentiva bene. Ho chiesto informazioni ai ragazzi, ma nessuno sapeva dirmi niente».
« Quando lo abbiamo svegliato - aggiunge - ha subito alzato le mani in segno di resa e ha detto che aveva freddo, che era entrato dalla finestra e che non aveva rubato niente. Non sembrava essere molto lucido. Ha detto di non ricordare nulla. Gli abbiamo dato del latte caldo, ma prima abbiamo chiamato la polizia e il 118. Una volta medicato, è stato poi arrestato. Diciamo che gli è andata bene. Se il cane lo avesse preso, per lui sarebbe finita molto peggio».
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