Ladro di libri seriale la fa franca ma si costituisce ai carabinieri
Stefano Bizzi
Forse aveva previsto il lungo periodo di lockdown e per ingannare il tempo della quarantena forzata si era portato avanti rubando un po’ di libri. Poi però il senso di colpa è prevalso e si è costituito ai carabinieri confessando le sue imprese. Magari i libri erano tanto belli da spingerlo a pentirsi o, al contrario, erano tanto brutti da volerli restituire. Questo non si sa. Quello che si sa è che non si parla di uno o di due volumi, si parla di un ladro seriale - forse patologico - che ha colpito in diversi punti vendita del territorio locale in un arco di tempo abbastanza ampio.
I libri sottratti un po’ di qua e un po’ di là nello spazio di circa un anno sono stati un centinaio e nonostante la mole della refurtiva, forse nessuno se ne sarebbe neppure accorto se l’autore non avesse deciso di confessare.
Di certo c’è che per quanto il reato sia così romantico da aver ispirato diverse storie - tra cui la pluripremiata graphic-novel “Il ladro di libri” della coppia Alessandro Tota, Pierre van Hove - rimane un reato e come tale viene trattato dalle forze dell’ordine. Comunque sia andata e qualunque sia stata la leva che ha spinto questo “Daniel Brodin” in carne ed ossa ad agire, sulla vicenda è stato aperto un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Gorizia e le indagini sono ancora in corso. Sulla questione i carabinieri non lasciano trapelare nulla. L’Arma si è limitata a confermare la notizia senza aggiungere elementi a quelli già noti.
Senza dubbio l’episodio è curioso. Dopo la riapertura di martedì, varie librerie hanno ricevuto una chiamata da parte dei carabinieri con l’invito a presentarsi in caserma per un riconoscimento. Tra lo stupito e il curioso, i librari si sono trovati a dover indicare eventuali clienti da una rosa di fotografie.
Ora starà alla Procura di Gorizia decidere come procedere nei confronti del reo confesso. Il fatto che l’autore dei furti si sia presentato spontaneamente alle forze dell’ordine costituisce senza dubbio un’attenuante nei suoi confronti.
Nella letteratura e al cinema il ladro di libri è spesso al centro di storie delicate capaci di fare sognare, ma la realtà spesso è diversa dal mondo della narrazione anche perché se da un lato c’è un vorace lettore, dall’altro ci sono degli imprenditori che subiscono un danno economico. In attesa di scoprire se la vicenda potrà concludersi con il semplice risarcimento del danno ai commercianti, c’è da registrare comunque un dato positivo: che la cultura va a ruba e il libro tradizionale conserva il suo fascino anche nell’era dell’editoria digitale dove con la pirateria elettronica la violazione del copyright è senza dubbio più facile. —
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