Ladri di gelati in azione al bagno del Cral a Trieste

TRIESTE Una scorpacciata di gelati costata quasi 2 mila euro al locale da cui sono stati rubati. Dei ladri, le cui identità sono ancora ignote, nella notte tra giovedì e ieri, si sono introdotti all’interno dello stabilimento balneare del Circolo dopolavoristico dell’Autorità portuale (Cral), in Porto vecchio, e hanno sottratto decine e decine di gelati, che in parte hanno poi mangiato sulla “spiaggia proibita” parallela alla bretella che sfocia su viale Miramare. La scoperta ieri mattina verso le 7.30, quando il bagnino per primo ha solcato la porta d’ingresso. Sul posto è intervenuta la polizia per i rilievi di rito.
Si tratta del terzo colpo in poche settimane nella zona, dopo che dei malviventi avevano rubato cavi elettrici – per i collegamenti alle utenze – prima al Cral e poi al vicino bagno Ferroviario. Questa volta, oltre al furto anche la beffa. Perché quella gran quantità di cornetti, ghiaccioli, coppe e altri prodotti confezionati è stata abbandonata sui ciottoli del bagnasciuga e ritrovata ieri mattina tutta squagliata sotto il sole dai gestori del ristorante. Uno spreco di cibo, messo in atto tanto per fare una bravata, costato quasi duemila euro a Liliana Callini, che ha preso in mano il locale quest’anno e ha aperto per la nuova stagione appena tre giorni fa. Al furto si somma il danno procurato al frigorifero che conteneva i gelati: è stato infatti sfondato il vetro. «Probabilmente i ladri hanno scavalcato il cancello retrostante dello stabilimento, utile ai fornitori per portare ogni giorno la merce e, saltando – spiegano Callini e Lorenzo Deferri, presidente del Cral –, si sono ritrovati direttamente con i piedi nel frigo, di cui hanno sfondato parte della copertura». Hanno attinto gratuitamente anche da un altro contenitore refrigerante subito accanto. Contenti poi del bottino, si sono appartati sul lungo mare per lasciare infine quasi l’intero malloppo.
Per riuscire a raggiungere l’area comunque non hanno faticato molto. Gli edifici abbandonati, in particolare nell’ultima parte dell’antico scalo, sono diventati ormai stabile bivacco di senzatetto che li utilizzano come casa. Il primo cancello, che divide la bretella dalla spiaggia, recentemente è stato sostituito da una rete provvisoria, perché l’Autorità portuale ha deciso di rimpiazzarlo con un’inferriata più solida, proprio per dissuadere il continuo viavai di persone, soprattutto ora che d’estate la spiaggetta piena di detriti viene utilizzata abusivamente. I vandali hanno scardinato il tutto e si sono recati fino in fondo alla stradina per poi recuperare indisturbati il bottino.
«Io mi chiudo sempre dentro, soprattutto quando la sera rimango qui sola a finire di fare le pulizie – racconta Callini – ma la gente viene dentro come nulla fosse, la domenica poi sembra di essere in piazza Unità. Sono terrorizzata perché questa ormai è terra di nessuno». Callini e il presidente Deferri infatti lamentano la poca chiarezza sulla responsabilità di quest’area dopo la sdemanializzazione. «Siamo davvero preoccupati per la sicurezza di questa zona – afferma Deferri –. Lo avevamo già fatto presente lo scorso anno all’ex vicesindaco Roberti. Ora è tutto peggiorato, perché mai nessuno aveva tentato di rubare qualcosa nel nostro stabilimento. Per fortuna il segretario generale dell’Authority Mario Sommariva ha provveduto a fare installare un nuovo cancello più solido. Qui però c’è bisogno di un controllo mirato».
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