L'addio di Staranzano a Sergio Cucut, ricercatore e interprete della cultura bisiaca

Per 35 anni all’ufficio anagrafe. È stato apprezzato attore, regista e fondatore della compagnia teatrale Corbatto
Sergio Cucut mentre firma un suo libro
Sergio Cucut mentre firma un suo libro

Staranzano è in lutto per la scomparsa di Sergio Cucut, 90 anni compiuti lo scorso ottobre. È morto venerdì notte nel reparto di medicina all’ospedale di Monfalcone dove era stato ricoverato l’altra settimana per una caduta in casa, ma sono state fatali una serie di complicazioni. Il funerale è previsto per sabato 30 gennaio nella chiesa parrocchiale San Pietro e Paolo di Staranzano.

Nel ricordo del figlio Fabio, al dolore si aggiunge amarezza poiché a causa dell’emergenza sanitaria l’iter per organizzare «l’ultimo viaggio» si è rivelato molto difficile. Cucut aveva lavorato in Comune a Staranzano per oltre 35 anni all’Ufficio Anagrafe, era impegnato anche nel sociale, ma ha dato sfogo alla sua grande passione cioè il teatro il cui debutto era avvenuto quando aveva 11 anni.

Prima interprete, poi regista, autore e infine fondatore della compagnia teatrale Lucio Corbatto nel 1978. È stato insignito del Bobolar d’Oro nel 1993 e nominato Cavaliere della Repubblica nel 2001. Dal 1988 in poi, ha scritto in bisiaco circa 40 fra commedie, atti unici, racconti e poesie tutte dedicate alla salvaguardia del dialetto e alla difesa dei valori della Bisiacaria. Tra gli scherzi comici La nuvizia caprizosa, Quel mat solen del me barba, Vaghela contar ai frati, Peteghele bone e fracheghele ben. Fino allo scorso anno si contano circa 300 repliche dei sui lavori che da sempre hanno sempre riscosso un grande successo. Nelle sue commedie, infatti, rivivono i personaggi caratteristici del paese, di storie belle o brutte di gente comune come nella vita reale.

Vedovo di Lucia Pizzolato diventata poi costumista della Corbatto, era amato dai due figli e i due nipoti che erano riusciti a colmare un enorme vuoto. Cucut, uomo di cultura, molto conosciuto in tutto il mandamento, è stato un faro nella ricerca storica della Bisiacaria, oltre a essere un fervente sostenitore della salvaguardia dell’autentico dialetto bisiaco, assieme a Silvio Domini e a Vittorio Spanghero. Nel 2010 era stato promotore con il compianto Antonio Malaroda, del concorso dialettale di poesie Anema bisiaca per gli alunni del comprensivo Dante Alighieri.

Dolore, cordoglio e vicinanza alla famiglia del sindaco Riccardo Marchesan. «Staranzano piange la scomparsa di un uomo unico per competenza di umanità – afferma – di una persona semplice sempre disponibile per gli altri, di grande spessore culturale che ci lascia un profondo segno». —

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