L’addio di Garritani alla politica: «Chiudo il mandato a Monfalcone e non mi ricandido»

Uscita di scena a sorpresa del reggente a tre mesi dal voto: «La mia esperienza in Comune finisce qui. Grazie a tutti»

Tiziana Carpinelli
Antonio Garritani (Bonaventura)
Antonio Garritani (Bonaventura)

 

L’antefatto: a Pordenone la Lega, in extrema ratio, è pronta a correre da sola. Nessun assist al candidato sindaco Alessandro Basso, espressione di Fratelli d’Italia. Sottopelle le fibrillazioni per il terzo mandato, il piano oncologico regionale, gli equilibri di potere. E ora – è l’effetto farfalla – le ricadute a Monfalcone: lunedì si rincorrevano voci di una possibile tentazione “patriota” ad andare in solitaria al voto amministrativo di primavera, con un papabile sindaco alternativo al leghista Luca Fasan.

Indiscrezione subito spenta martedì mattina dalla senatrice Francesca Tubetti che sulla gatta da pelare pordenonese ha «nulla da dichiarare», arrivando perfino a mettere in dubbio una connessione nelle trattative politiche tra i due territori: cosa dubitabile dato che il tavolo investito è regionale e non ci sono molte altre battaglie campali nel 2025. Difatti precisa, dopo aver smentito questi scenari «ufficialmente», che le scosse telluriche non sono arrivate affatto fino alla città del cantiere. Dove comunque, lei stessa lo rileva, Tubetti non ha mai proferito parola su Fasan, né in un senso né nell’altro.

Peccato non si faccia in tempo a inseguire un retroscena che se ne inserisce subito un altro, inedito. Infatti, a breve distanza dalle parole pronunciate al telefono dalla senatrice, arriva poi il comunicato in punta di penna del vicesindaco reggente Antonio Garritani, sempre tessera Fratelli d’Italia, colonnello dell’Arma in congedo. Che con toni garbati, pur restando in carica fino all’ultimo giorno del suo mandato e della sua missione amministrativa, comunica l’addio alla politica. Sine die? Sicuramente per questa tornata elettorale, poi si vedrà. A primavera, questo è certo, lui non si candiderà. Sipario.

Sicché si può capire ora come mai lunedì si rincorreva dentro FdI la voce di una corsa autonoma (e quale candidato più spendibile di Garritani?) e invece ventiquattrore dopo è niet. Ma l’aspetto più singolare è che la scorsa settimana Tubetti aveva annunciato la sicura candidatura di tutto il gruppo consiliare di Fratelli, esponente di giunta compreso.

Sulle ragioni di questa decisione, poco si sa, ma qualcosa si può dedurre. Per il resto bisogna affidarsi alle parole di Garritani stesso e dunque alla sua lettera.

«La mia entusiasmante esperienza amministrativa, iniziata nel novembre 2016, si conclude qui. Resterò in carica e svolgerò con inalterato impegno le mie attuali mansioni di sindaco».

Sindaco, non vicesindaco reggente, occhio. E cioè

«fino all’ultimo giorno del mio incarico attuale, che coinciderà con l’esito delle prossime elezioni comunali, verosimilmente tra pochi mesi, e alle quali io non parteciperò».

Colpo di scena. «Per me è stato un crescendo di incarichi – spiega –, da consigliere comunale a consigliere delegato, poi assessore, con una pluralità di deleghe, vicesindaco e, infine, con l’elezione al Parlamento europeo di Anna Cisint, che ringrazio per la fiducia sempre riposta in me negli anni, da vicesindaco reggente».

Garritani parla di «crescendo di soddisfazioni: la più appagante, il costante contatto diretto coi cittadini», un «servizio» come «nei miei 40 anni nell’Arma». «Ho dedicato gli ultimi otto ai cittadini e a Monfalcone – spiega – col mio abituale modo di essere, che non poteva discostarsi da ciò che è sempre stato il mio tratto distintivo, cioè attraverso l’ascolto degli altri e il rispetto per chiunque».

Il sindaco reggente riferisce di aver «imparato tante cose» dai «consiglieri sia di maggioranza sia di opposizione e dagli assessori», oltre che dai dipendenti dell’ente, che saluta. Mentre «nell’adempiere alle mie tante deleghe assessorili, ho profuso, come in tutto, completo e incondizionato impegno».

«Ho fatto tutto bene? Avrei potuto fare di più? Il mio obiettivo – riflette Garritani – è sempre stato quello di mirare al risultato migliore possibile, ma, in quanto essere umano, sono consapevole che di certo avrei potuto svolgere meglio qualcuna delle mie attività e portarne a buon fine talune altre».

Infine «il caloroso saluto a tutti gli esponenti regionali di FdI, eletti nei rispettivi consessi, nonché a tutti gli iscritti alle varie sezioni di Fratelli d’Italia isontina».

«Mi sento di rivolgere – conclude – un ringraziamento particolare ai 76 elettori che mi hanno votato nel 2016, ai 146 cittadini che mi hanno appoggiato alle comunali del giugno 2022 e ai 414 elettori che, alle successive regionali, hanno espresso per me la loro preferenza, 201 delle quali a Monfalcone».

Anche questa, la cifra politica di Garritani. Voti che resteranno alle amministrative di primavera “orfani” del suo volto. Li catalizzerà tutti di nuovo il partito? E adesso che il suo uomo-simbolo si ritira a sorpresa, chi sarà l’erede?—

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