L’addio di Edoardo Maricchio: «Grado stai attenta ai “vecchi” politici»

GRADO. Il giorno il “siluramento” Edoardo Maricchio non attacca a testa bassa, limitandosi a una stringata, ma pungente, dichiarazione. Il vicesindaco Gianni Di Mercurio si trincera dietro a un secco no-comment, mentre spetta all’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Ronchiato (vedi articolo a fianco), andare giù pesante con i “traditori” della maggioranza che stamane manderanno a casa l’amministrazione comunale di Grado. Sono le reazioni diverse di chi «viene mandato a casa» (in conferenza stampa, sabato, è stata una frase ripetuta più volte da Forza Italia) a seguito dell’annuncio delle dimissioni da parte di nove consiglieri comunali fra opposizione ed ex della maggioranza. Un autoaffondamento che comporterà l’arrivo di un commissario. Salvo ripensamenti le dimissioni saranno presentate stamane alle 10.
Il primo cittadino Maricchio, ormai con le valigie pronte, dice di aver la coscienza a posto, di essersi sempre impegnato al massimo in tutti i frangenti. Anche quando, seppur ancora debilitato dopo un delicatissimo intervento chirurgico, si è presentato ai lavori del Consiglio comunale per far approvare, anche con il suo voto, il bilancio. «Grado non si merita quanto sta accadendo – dice il sindaco - e non deve dimenticare i precedenti. Nel rispetto della decisione della popolazione». Maricchio non vuole entrare nel merito dei comportamento dei singoli consiglieri che sono usciti dalla maggioranza. «Non intendo rilasciare dichiarazioni contro nessuno», ripete. Ma qualcosa si lascia scappare in riferimento alle elezioni previste, come da programma, nella primavera 2016: «Mi auguro che non ritornino più i vecchi politici. Vecchi ma non di età...».
Subito dopo la firma ufficiale delle dimissioni dei nove consiglieri, però, un intervento più “mirato” ci sarà. E potrebbe arrivare anche qualche considerazione del vicesindaco Di Mercurio. Un intervento che comprenderà anche il bilancio di quanto è stato fatto durante il mandato. Dopo le critiche di chi ha voluto chiudere anticipatamente questo mandato, con l’arrivo di un commissario, nominato dall’assessore regionale agli Enti locali, Paolo Panontin, che avrà il compito di traghettare Grado al rinnovo elettorale. Una competizione che a Grado vede le forze politiche e civiche già da tempo in ebollizione.
E su quanto avvenuto interviene anche il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo, che «ritiene assurdo uno scioglimento dell’assise comunale, a pochi mesi dalla scadenza naturale del mandato». Fatuzzo chiede, e si chiede «a chi giova? Non certamente ai cittadini che vedrebbero bloccate iniziative e progetti». Lo stesso esponente del partito dei Pensionati sottolinea inoltre che il bilancio, approvato lo scorso luglio, dimostra «una gestione “sana” con l’avanzo di bilancio che ne è la dimostrazione più palese». I Pensionati ritiene che il bene di Grado e dei gradesi «debba avere prevalenza su egoismi e personalismi».
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